Talento, velocità e dribbling. Questo e molto altro, scrive Daniele Aloisi su Il Messaggero, è Nico Williams: il fenomeno che la scorsa estate ha incantato tutti all’Europeo ed è sul taccuino dei principali top club. Ha una clausola da 55 milioni di euro, ma per il momento non vuole lasciare Bilbao. Nella Spagna è la seconda stella subito dopo Yamal. Uno gioca a sinistra (Nico) l’altro a destra (Lamine). Una ‘fortuna’ non da poco per una squadra che è destinata a stupire anche al prossimo Mondiale. A soli 22 anni ha già in bacheca un campionato Europeo e una Coppa del Re. Un trofeo storico per l’Athletic poiché mancava dalla stagione 1983/1984. Il club è famoso per la sua politica di tesseramento di soli giocatori baschi, di origine dell'Hegoalde (la parte meridionale) o dell'Iparralde (quella settentrionale, in Francia), oppure che si sono formati nelle giovanili di una squadra basca. Oltre a Real Madrid e Barcellona, l’Athletic è l’unico club a non essere mai retrocesso in Serie B. Un vero e proprio miracolo sportivo e anche Ranieri domenica ha applaudito: «Il loro bacino di reclutamento giocatori è limitato ma fa sì che abbiano grande tigna, sono uniti».


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Valverde scommette sui due Williams. La vittoria è una questione di famiglia
Nico Williams ha origini ghanesi (il fratello gioca con il Ghana) e i genitori Felix e Maria sono arrivati in Spagna attraversando il Sahara. Scappavano dalla guerra in Liberia mentre la madre era incinta di 7 mesi e in grembo c'era Inaki. L’attaccante ha poi raccontato che durante una gita nel deserto a Dubai è scoppiata a piangere: «Le ricordava le sofferenze di quando era giovane, quando ha attraversato il deserto e dei piedi scottati dalla sabbia bollente». Adesso è orgogliosa dei figli. Nico è già un predestinato capace di arrivare al 15° posto nella classifica del Pallone d’Oro. In Europa League ha messo a referto 2 gol e 2 assist. Ha smaltito l’influenza e domani tornerà all’Olimpico. Nel match di settembre era entrato solamente al 60’ a causa di un problema alla caviglia. Questa volta sarà titolare. Quest’anno in Liga ha segnato tre reti, poche per un giocatore del suo calibro. Ma può accendersi in qualsiasi momento e Ranieri dovrà pensare ad un modo per contrastarlo.
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