rassegna stampa

Tra Napoli e Roma giochi d’equilibrio

La preparazione difensiva dei due tecnici toscani è molto simile. I continui cambi di modulo e il posizionare giocatori fuori ruolo, non aiutano la difesa giallorossa a trovare una stabilità pari a quella del Napoli

Redazione

Un conto è poter schierare sempre, o quasi, gli stessi uomini, tutt'altro è doverli cambiare, e per diversi motivi, in continuazione. Ti chiedi perché il Napoli di Sarri difenda meglio della Roma di Spalletti e la risposta, forse, è proprio in questo aspetto. Ma il problema, scrive Alessandro Angeloni su Il Messaggero, parte da più lontano: il tecnico delNapoli ha puntato più di un anno fa su una linea difensiva (Hysaj, Albiol, Koulibaly e Ghoulam), alternandodi tanto in tantoqualche giocatore a favore di un altro, cambiandone mai più di uno nel quartetto base. Meccanismi, in questo modo, più facili da consolidare: i cambi sono occasionali e mirati, senza scombinare gli equilibri raggiunti per il lavoro che va avanti dall'estate del 2015 a Dimaro. La base, insomma, è quella.

Chi è stato a Pinzolo avrà potuto notare le tecniche di allenamento di Spalletti e, chi ha osservato il lavoro di Sarri in sede di preparazione, confermerà che i due tecnici preparano la difesa nello stesso modo, con le stesse tecniche: movimenti elastici e coordinati della linea rispetto alla palla al grido pronti, salire e scappare a seconda di dove finirà il pallone. E' chiaro che qualche differenza la si trova comunque. Il modulo aiuta: la Roma ne hacambiati in queste sette partitee questo ha creato quel minimo di confusione in più nei giocatori giallorossi. Il mediano della Roma, De Rossi ad esempio, gioca più basso rispetto a Jorginho. Sarri tiene più alta la linea dei difensori e non vuole che l'italo-brasiliano si schiacci troppo tra i due centrali. De Rossi invece allarga spesso i difensori di mezzo quasi ad andare a formare una difesa a tre, con gli esterni molto alti, quasi ali. In più Luciano Spalletti ha dovuto lavorare su una difesa diversa da quella che immaginava.

Infine ci sono i fuori posizione. Peres, ad esempio, è stato preso per fare il terzino destro e invece lì ha giocato solo due volte. Florenzi ha fatto l'esterno destro nelle cinque occasioni lasciate scoperte dal brasiliano. A sinistra contro Udinese e Inter hanno giocato Emerson e JuanJesus. L'unico sempre presente è Manolas, il Koulibaly della Roma. L'equilibrio Spalletti sta pian piano trovandolo, avendo rinunciato al doppio terzino di spinta, Peres e Florenzi, ma inserendo un tappo (non Totti...) dietro Perotti, ovvero Juan Jesus. A Napoli vedremouna Roma più attenta, meno scriteriata. Perché anche Spalletti sa che per vincere serve non prendere tanti gol.