rassegna stampa

Tor di Valle, veti incrociati. M5S si spacca sul progetto

L’assessore Berdini aveva bocciato l’ecomostro: «Tutti quei metri cubi sono una scelta folle». Il vicesindaco Frongia: «Si va avanti» ma intanto lavora a una nuova delibera

Redazione

Sullo stadio di Tor di Valle l’unica certezza che regna nel M5S è la consapevolezza dell’incertezza del da farsi. Il gruppo grillino in consiglio è spaccato, a nulla o quasi è servita la riunione fiume dell’altra notte, come scrive Siumnone Canettieri su Il Messaggero.

L’assessore all’Urbanistica Paolo Berdini, «stadista» a targhe alterne, ora ha bollato l’ecomostro da un milione di metri cubi «come scelta folle». Spiegando che il progetto presentato dalla coppia Parnasi-Pallotta dovrà dimagrire di un terzo per rimanere dentro al Piano regolatore, senza accedere a varianti urbanistiche. Altrimenti possono anche «cambiare area».

Il Campidoglio, fronte Daniele Frongia, continua a spiegare che l’operazione calcistico-immobiliare «va avanti» a tutta birra o quasi. Di sicuro la discussione continua per la sua strada in conferenza dei servizi in Regione dove al momento è analizzata l’idea originaria che prevede intorno allo stadio giallorosso tre torri. Venerdì è in programma un altro vertice in Comune tra Frongia e il club di Trigoria: quale sarà la linea pentastellata sullo stadio?

Il presidente della commissione capitolina Trasporti Enrico Stéfano prima dice che «ci saranno dei ritocchi» sul progetto originario «cose da rivedere insieme alla società». Ma le cubature vanno ridotte? Il consigliere veterano dice di sì. Con questa formula un po’ politichese: «Ci sono diverse ipotesi sul tavolo, non solo quella. L’ipotesi di mantenere la versione originaria non è quella maggioritaria, ma tutte le ipotesi restano sul campo».

’iter è comunque incardinato in Regione, che a febbraio dovrebbe chiudere la conferenza dei servizi. Nel M5S c’è anche chi pensa di cambiare in corsa il progetto in quella sede.