rassegna stampa

Stadio, tempo quasi scaduto. La base M5S: «Fermate tutto»

Il Campidoglio non ha prodotto alcun atto ufficiale e il tempo stringe. Lo stadio della Roma è su un binario morto

Redazione

Alla sirena finale mancano meno di venti giorni e il progetto stadio della Roma sembra finito su un binario morto. Il Campidoglionon ha votato la variante urbanistica né nessun atto formale e senza questi passaggi la conferenza dei servizi non può che seppellire il progetto di Pallotta e Parnasi, l'«Ecomostro» già bocciato dall’Istituto nazionale di Urbanistica e attaccato da tutte le principali organizzazioni ambientaliste del Paese. Legambiente, nella persona del vicepresidente Edoardo Zanchini, ha già annunciato che se l'amministrazione Raggi dovesse tenere in vita il progetto si rivolgerebbe al Tar: «Presenteremo ricorso perché resterebbe l’Ecomostro ma non una delle infrastrutture principali a carico dei privati, citata espressamente nella delibera della giunta Marino». Se entro fine mese il Comune non vota un provvedimento formale sul progetto stadio calerà il sipario, come ricordato dall'assessore regionale all'urbanistica Michele Civita: «Se entro il 31 gennaio non arriveranno atti da parte del Campidoglio, la conferenza non può andare avanti e si rischia lo stop». Il Campidoglio si impegna a «a completare rapidamente l’iter» entro il 31 gennaio, «quando bisognerà esprimere il parere finale», si legge nel verbale della conferenza. Ma ad oggi, nero su bianco, non c'è nulla. Anche fosse per arrivare ad una «sospensione motivata» della conferenza (massimo 30 giorni) come ragionano in Comune, servirebbe almeno un primo atto ufficiale. Contro lo Stadio della Roma si è espressa senza dubbio la base pentastellata, nel giorno in cui il ministro dello sport Lotti ha dichiarato: «Spero che lo stadio si faccia, ma non mi compete». Il Tavolo urbanistico del M5S Roma ha preparato una bozza di delibera per annullare il pubblico interesse che il Comune nel 2014 conferì al nuovo stadio, come confermato da Francesco Sanvitto: «Siamo per la cultura della legalità e questo è qualcosa di diverso rispetto al balletto e alle presunte trattative sui tagli di cubatura. Dopo l’annullamento bisogna ripartire da zero, dallo stadio, non dal business center. I nostri “portavoce” comincino ad attuare il programma elettorale». La spaccatura in seno al M5s viene sottolineata dal Pd, come conferma il consigliere Giulio Pelonzi. «La base grillina boccia la realizzazione dello stadio. È evidente lo scollamento tra la base M5S e la giunta, e la spaccatura all’interno della giunta stessa. Serve una seduta urgente dell’Assemblea capitolina».

(L. De Cicco)