rassegna stampa

Stadio, Mirabelli: “Quel decreto può essere corretto: crea un privilegio per chi costruisce”

L'ex presidente della Consulta si domanda: "E' adeguatamente giustificata questa procedura solo perché riguarda un’associazione sportiva quando magari l’effettivo ruolo di questa associazione può essere marginale?"

Redazione

E’ articolato il giudizio del professor Cesare Mirabelli, ex presidente della Corte Costituzionale, intervistato da Il Messaggero sulle nuove norme sugli stadi, sintetizzate nell’articolo 64 del decreto sulla manovra: "Si  comprime il ruolo delle amministrazioni pubbliche nelle procedure edilizie e pone parecchi interrogativi legati a quali società potranno usufruire di procedure iperaccelerate. Cambia in modo consistente. Si concede un importante privilegio alle società sportive che, nell’edificazione di nuove strutture che correttamente vengono definite di interesse pubblico, sono autorizzate a varare ampie operazioni edilizie per sostenere finanziariamente la realizzazione di nuovi impianti".

Un obiettivo condiviso da molti…

"Si. Ma il punto è capire se è giusto o meno estendere il privilegio concesso ad associazioni o società sportive ad altri soggetti o altre imprese che si consorziano con le società sportive le quali potrebbero divenire di pura “copertura”".

L’obiettivo dell’articolo 64 sembra essere quello di una semplificazione…

"E’ un obiettivo positivo ma bisogna che si faccia attenzione che questa novità non sia il punto di apertura di modifiche senza limiti dell’assetto del territorio".

Dunque da giurista che giudizio dà dell’articolo 64?

"Il nodo cruciale è capire se la partecipazione a questo percorso iperaccelerato, pensato per una associazione sportiva, sia valido per tutti i partecipanti alla realizzazione di un impianto sportivo. La domanda che mi faccio è la seguente: è adeguatamente giustificata questa procedura solo perché riguarda un’associazione sportiva quando magari l’effettivo ruolo di questa associazione può essere marginale?".

E che risposta si dà?

"Siamo di fronte ad un decreto legge che deve essere vagliato dal Parlamento. Eventuali correttivi possono essere apportati dalle Camere".