rassegna stampa

Stadio, malumori nel M5S: “Il governo non ci scavalchi”

Il gruppo dei pentastellati: "Le ultime norme della manovra esautorano il consiglio comunale". Raggi prova a rassicurare la maggioranza: "A Tor di Valle non si faranno nuove case"

Redazione

La norme contenute nella manovra del Governo che sbloccano e spingono Tor di Valle, aprono nuovi possibili scenari sul progetto. Di questo si  parlato ieri nelle chat dei consiglieri pentastellati, come scrive Simone Canettieri su Il Messaggero. "Così il consiglio comunale verrà esautorato". Il riferimento di diversi big dell'Aula Giulio Cesare è alla norma che equipara il sì della conferenza dei servizi alla variante urbanistica che sarebbe dovuta passare dall'Aula.

Grazie all'articolo 64 contenuto nella manovrina, invece, l'assemblea comunale ratificherà il verbale della conferenza dei servizi. Un aspetto non secondario. La vera insidia, soprattutto per la base del M5S, è rappresentata però dalla possibilità che i proponenti di Tor di Valle possano convertire i volumi commerciali intorno allo stadio in residenziali. Appartamenti al posto di negozi.

Ma dallo staff della sindaca Virginia Raggi sono categorici: il progetto non si cambia, non nasceranno case, i patti sono stati chiari.

Un'apertura a eventuali richieste dei costruttori, infatti, farebbe da detonatore alle mille contraddizioni che hanno attraversato il mondo grillino sulla vicenda dello stadio. E metterebbero di nuovo in discussione il difficile punto di equilibrio trovato dalla sindaca Virginia Raggi con il dimezzamento delle cubature (in origine erano oltre un milione) a fronte però di una drastica riduzione delle opere pubbliche. Ieri negli uffici dell'Eur nuovo incontro tra l'assessore all'Urbanistica Luca Montuori, gli uffici e i tecnici di Eurnova. «Non sono stati fatti accenni a questa vicenda», assicurano fonti incrociate.

Di sicuro manca ancora il progetto definitivo di Tor di Valle. La mano del Governo non sarà di poco conto: aiuterà a dimezzare i tempi e i passaggi burocratici. Dalla sponda As Roma-Eurnova sono sicuri che l'approvazione dell'assemblea capitolina alla delibera sulla pubblica utilità arriverà entro maggio (anche se tecnicamente c'è tempo fino al 30 giugno) per fare in modo che la nuova conferenza dei servizi possa partire per giugno e chiudersi in tre mesi invece che nei sei canonici. Si arriverebbe così a ottobre per pulire l'area e posare la prima pietra entro il 2017.