L'autogol è servito. Il decreto dignità vieta qualsiasi forma di pubblicità relativa a giochi e scommesse per contrastare la piaga della ludopatia? I club della serie A si adeguano, aggirando la norma per non perdere l'introito, scrive Stefano Carina su "Il Messaggero". Per fronteggiare una misura alcune società (Roma, Juventus e ora il Bologna) hanno deciso di sottoscrivere una partnership con agenzie di scommesse all'estero per provare così a rimediare i mancati proventi pubblicitari provenienti dal settore del betting. Un divieto, quello in vigore dal 15 luglio, che penalizza oltremodo il nostro movimento calcistico in rapporto con gli altri tornei europei. Basti pensare che il 50% delle squadre che militano in Premier (e tra queste, non c'è nessuna delle 6 big: i due Manchester, Chelsea, Liverpool, Arsenal e Tottenham) ha uno sponsor di maglia legato al settore delle scommesse (per entrate totali che vengono stimate, secondo uno studio di Sporting Intelligence, intorno ai 77 milioni di euro).
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Sponsor sul gioco d’azzardo bandito: i club di A scommettono all’estero
Roma, Juventus e ora anche Bologna hanno sottoscritto partnership con agenzie fuori dall'Italia
La Roma (che ha intanto chiuso il bilancio al 30 giugno con una perdita netta di 24,3 milioni) essendo stata costretta a interrompere il rapporto con Betway (e a rinunciare a 4,5 milioni annui sino al 2021 con possibilità di rinnovare per un'altra stagione a 6,5) ha bypassato il divieto governativo inserendo tra i propri partner commerciali Awcbet.com, quale regional betting partner per l'Asia. In sostanza, l'intesa prevede sul mercato asiatico l'uso del marchio e delle immagini di Dzeko e compagni per promuovere la piattaforma sul digitale e nuovi media, oltre ad altre attività di marketing dedicate.
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