(Il Messaggero - S.Carina) E pensare che doveva essere un doloroso, ma semplice, colpo alla tibia. Al punto che la speranza era quella di recuperare Stekelenburg già per la gara con il Palermo.
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Si fa largo Goicoechea
(Il Messaggero – S.Carina) E pensare che doveva essere un doloroso, ma semplice, colpo alla tibia. Al punto che la speranza era quella di recuperare Stekelenburg già per la gara con il Palermo.
Fallito il provino di sabato, l’appuntamento era stato rinviato a ieri. E invece, alla ripresa degli allenamenti, nulla da fare: l’olandese in campo non si è visto. La nuova previsione lo vuole in gruppo nella giornata di giovedì mentre oggi, dovrebbe effettuare del lavoro a parte sul campo. Tanto basta per alimentare il dubbio: chi giocherà il derby tra Goicoechea e Stekelenburg?
A Trigoria c’è chi si augura che non vengano alterate le gerarchie iniziali, soprattutto in un momento così delicato per la squadra ma anche per gli equilibri interni dello spogliatoio. Ma Zeman ha già dimostrato di pensare e agire da solo e questo apre a qualsiasi possibilità. Anche perché il tecnico non è il tipo che si confronta e chiede consigli: decide con la sua testa e lo comunica, anche ai diretti interessati, il giorno della gara. Quello che è certo è che Goicoechea ha dimostrato di essere un portiere affidabile, reattivo, bravo con i piedi e più pronto a giocare al limite dell’area, da libero aggiunto, come vuole il boemo. Chi lo vede tutti i giorni allenarsi lo definisce cattivo, con tanta voglia di fare bene. Arrivato nella capitale in prestito dal Danubio (100mila euro e riscatto già fissato alla fine della stagione a 700mila) l’uruguaiano dà l’idea di non volersi lasciare sfuggire la grande occasione della vita. Tra l’altro, a differenza del nazionale orange, gli è bastato poco per istaurare un feeling con la tifoseria romanista. E come la storia insegna (vedi Doni, che debuttò proprio in un derby), da sconosciuto a titolare il passo è breve.
Detto tutto ciò, Stekelenburg non si arrende. Anche perché con il derby ha un conto aperto. Due giocati ed entrambi persi per 2-1. Ma forse, più che con la Lazio, l'olandese ha un conto aperto con Klose. Ogni volta che incrocia il tedesco, per il portiere finisce male. È accaduto lo scorso anno con la Roma (rete in pieno recupero all’andata ed espulsione provocata dal numero 11 biancoceleste dopo una manciata di minuti al ritorno) ma anche in nazionale non è andata meglio con il laziale sempre a segno contro di lui anche con la maglia della Germania. L’infortunio lo ha infastidito, anche perché si è reso conto che è bastata una gara e mezza a riposo per finire in discussione. Ancora una volta toccherà a Nanni, romanista doc e preparatore dei portieri, aiutarlo a recuperare la serenità che in questo avvio di stagione – complice qualche errore - ha viaggiato a fasi alterne.
Oltre a Stekelenburg, ieri assenti Osvaldo (piede destro leggermente gonfio), De Rossi (virus gastrointestinale), Nico Lopez e Piris (per entrambi affaticamento muscolare). Nessuno preoccupa in vista di domenica.
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