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rassegna stampa

Roma, Spalletti alza l’asticella

Stasera c’è l’Empoli: Lucio punta al successo pensando anche al derby e dice: "Rimango solo se vinco un trofeo vado via pure se finiamo secondi"

Redazione

Luciano Spalletti ieri in conferenza stampa ha effettuato dialetticamente una virata: "Io se non vinco non rimango. E vincere vuole dire conquistare un titolo. Il mio discorso è sempre stato questo, da quando sono tornato". No, non è proprio così, scrive Ugo Trani su Il Messaggero.

Almeno in pubblico il tecnico mai si era spinto a tanto, alzando l’asticella davanti al suo futuro. In passato aveva fatto intendere che magari sarebbe anche bastato il raggiungimento del 2° posto che vale l’accesso diretto alla prossima Champions. Adesso, da se stesso e quindi dai giocatori, pretende dunque di più per restare in giallorosso. E la nuova strategia coincide la massima ambizione: scudetto o Coppa Italia.

Diventa stringato e, per certi versi, scontato il suo racconto sul vertice con la dirigenza di mercoledì 22 marzo in via Sardegna: "Con il presidente abbiamo parlato di tante cose: è stata l’occasione per dirgli di persona quello che è il mio pensiero. E che è sempre stato lo stesso da quando sono qui. Quello che mi ha detto va, invece, chiesto a lui: io non sono uno spione".

E quando gli chiedono di Monchi come nuovo Ds il tecnico risponde: "Di questo non so niente. Non ho parlato con la società di lui. Il mio direttore sportivo è Ricky Massara, secondo me bisogna avere rispetto per quelli che hanno lavorato bene come lui. Ho avuto due direttori:Walter Sabatini, di cui ho già parlato più volte e si sa come, e Ricky Massara, altrettanto bravo, una persona squisita che ha un modo di starti vicino, di capire determinati momenti, una qualità di intendersi di calcio e di giocatori che disperderla sarebbe qualcosa che mancherebbe alla Roma. Ho sentito parlare di Monchi, mi dicono che è un grande professionista, ma l’ho letto soprattutto sui giornali. Queste sono prospettive future. Per noi invece la priorità è la partita con l’Empoli. E vincerla è il miglior modo per preparare il derby con la Lazio".

Si scioglie, invece, aspettando il derby: "Sembra che la Sud abbia deciso di entrare: ogni volta che la palla uscirà, mi girerò verso la curva. Mi è mancata tanto in questimesi eme la voglio godere". E sul match del San Paolo: "Ho molti difetti, ma anche una dote: non gufo. Io penso a fare il mio".