rassegna stampa

Roma, ora nessuno è incedibile

La deludente stagione di gran parte dei giocatori giallorossi impone la nuova rivoluzione dell’organico

Redazione

Il bilancio della stagione è più o meno pronto. Le pagelle sono solo da compilare, aspettando i risultati delle ultime due settimane per ufficializzare le bocciature che già sembrano scritte. La Roma cambierà tanto e non si guarderà in faccia nessuno. si valuteranno gli atteggiamenti tecnici e comportamentali. La gara con l’Udinese, da vincere per difendere il secondo posto in attesa del derby, è il terz’ultimo esame per la rosa di Garcia. Tenendo conto anche l’imput della proprietà che è condiviso da dirigenti e tecnici: nessuno è incedibile. Oggi più di prima. La deludente stagione di gran parte dei giocatori giallorossi impone la nuova rivoluzione dell’organico.

PARTENZE ANNUNCIATE -  Nainggolan e Pjanic non sono ufficialmente sul mercato. Ma, rispetto a un anno fa, sono più distanti da Trigoria. Il primo deve essere ancora riscattato. Ma, a preoccupare, non è il prezzo che il Cagliari ha fatto per la seconda metà del cartellino (circa 17 milioni), quanto le richieste del belga (3 milioni più premi). La Roma ha la possibilità di prenderlo, non di tenerlo. Il monte ingaggi, anche per rispettare i patti con l’Uefa suil fair play finanziario, deve essere abbassato e non certo aumentato. In Inghilterra lo cercano da tempo lo United e il Liverpool, ma ultimamente è la Juve che si sta facendo viva quotidianamente con l’entourage del giocatore. La società giallorossa ha già investito 9 milioni. Se sarà ceduto a 40 (in Premier League), saranno 20 i milioni che rientreranno nel forziere di Trigoria. Il bosniaco, invece, sta vivendo male la sua quarta stagione romana. In crisi con la tifoseria, ha avuto anche qualche screzio con l’allenatore che, fino a pochi mesi fa, non avrebbe mai rinunciato a lui. E’ dei giorni scorsi la telefonata di Luis Enrique per portarlo al Barcellona (non può fare mercato, però, fino a gennaio). Lui spera di seguire l’amico Benatia al Bayern che lo vuole dall’anno scorso. Il suo ingaggio (quasi 4 milioni) incide sulla decisione del management di Pallotta: lasciandolo andare, si investirebbero i milioni del suo stipendio per 2 giocatori di primo piano.

PLUSVALENZE ASSICURATE -  Le cessioni di Nainggolan e Pjanic garantirebbero quelle plusvalenze che sono, dall’inizio dell’éra Usa, la priorità nelle strategie della proprietà. I dirigenti giallorossi, in questo senso, fanno molta attenzione alle richieste per Destro e Doumbia. L’intenzione è non confermarli nella prossima stagione, ma le posizioni sono differenti. Il primo non piace a Garcia e la Roma proverà a cederlo a titolo definitivo: ecco perchè è stato negato in prestito (cioè il rinnovo della formula) sia al Milan che alla Sampdoria. E’ di ieri, come rivelato dal portale russo Izvestia, la proposta fatta dal Cska alla Roma per riportare l’ivoriano a Mosca. Sempre in prestito. Il club giallorosso deve pagare in tre rate il cartellino del centravanti proprio al club moscovita (14.5 milioni + 1,5 di bonus). Se lo parcheggia lì per una stagione, magari con la speranza che l’attaccante riprenda quota, almeno evita la minusvalenza. Se il valore di mercato di Nainggolan e anche di Pjanic è lievitato, per Destro e Doumbia è crollato. La gestione finanziaria dipende sempre e comunque da quella tecnica. Proprio ieri il cda ha approvato la trimestrale: ricavi per 140 milioni, in aumento del 54,5% grazie ai 49,2 milioni della Champions, ok la licenza Uefa e risultato d’esercizio negativo per 15,7 milioni (migliorato di 1).

POSIZIONI IN BILICO -  Nemmeno Ljajic è sicuro di restare: la Roma aspetta di conoscere dal manager che cosa vuole fare il serbo. Keita sembra pronto all’addio: Garcia per ora non è riuscito a convincerlo a restare. Il sondaggio interno ha eletto Balzaretti nuovo team manager: tecnico, giocatori e dirigenti per una volta compatti. Maicon, ancora indeciso se farsi operare, si prepara alla transazione. Cole è in uscita: costerà anche il saluto più scontato. Holebas in stand by. La linea di De Rossi è ancora da scoprire: sarebbe una sorpresa in un senso o nell’altro. Astori non è già scartato, Ibarbo non ancora confermato. I giovani Uçan, Paredes e Sanabria avranno finalmente spazio. Non qui, però. Come Skorupski.