Franco Tancredi, classe 1955, 288 partite, uno scudetto e quattro coppe Italia con la Roma, ha giocato con la maglia giallorossa contro il Napoli 18 volte: la prima il 3 febbraio del 1980 (Roma-Napoli 0-0), «una gara con più sbadigli che emozioni»; l’ultima il 31 dicembre 1998 all’Olimpico (Roma-Napoli 1-0), «con il gol di Voeller a pochi minuti dalla fine: un’indimenticabile notte di San Silvestro...», ricorda Tancredi che - fonte Hall of Fame è considerato il miglior portiere della storia della Roma.
rassegna stampa
Roma-Napoli, Tancredi e Galli “Torni l’amicizia. Fermiamo l’odio”
L'ex portiere giallorosso "Oggi può decidere Pjanic. Per loro occhio a Higuain". Quello dei partenopei "Penso ad Hamsik"
C’era una volta il Derby del Sud... «Esatto.Un derby che, dopo anni vissuti in tono minore, pian piano stava acquisendo sempre più importanza per la classifica, con due squadre che proprio agli inizi degli Anni Ottanta cominciavano ad assumere una dimensione nazionale grazie all’arrivo di alcuni giocatori fantastici».
Uno per parte? «Falcao per la Roma e qualche anno dopo Maradona per il Napoli». Il suo primo faccia a faccia con Dieguito? «Al San Paolo, dicembre 1984. Vincemmo noi con un gol di Paulo e un’autorete di Marino. E Diego non fece gol. Segnò Bertoni, ma ancora oggi vi dico che la palla non era entrata».
Tanti fuoriclasse in campo, grande spettacolo sugli spalti. «A quei tempi, le due tifoserie erano gemellate: unmare di tifosi della Roma al San Paolo; tantissimi napoletani nella curva Nord dell’Olimpico. E scambio di bandiere a centrocampo prima del fischio d’avvio.Sempre.Ecco, a me piacerebbe tornare a vedere quei gesti, quei segnali di amicizia: basta con l’odio. Che non ha senso, che non fa bene a nessuno». Da Falcao e Maradona a...? «Se immagino due potenziali protagonisti della sfida di sabato, penso a Higuain e Pjanic».
Il Pipita è una sua vecchia conoscenza. «Esatto, ero al Real Madrid quando Capello e Baldini, gennaio del 2007, lo portarono al Real insieme con Gago e Marcelo. Oggi è uno dei più forti centravanti almondo, ma Capello a Madrid all’inizio lo impiegava da esterno destro d’attacco ».
Pjanic? «Io ne sono innamorato...Ricordo che nella passata stagione Miralem ha segnato due gol all’Olimpico al Napoli e mi piacerebbe molto che si ripetesse. La Roma ne ha bisogno, ma forse ne ha più bisogno lui. Gli do ancora fiducia, perché ha numeri incredibili».
Giovanni Galli dopo la lunga parentesi di Firenze e i trionfi con il Milan mondiale di Sacchi, ha indossato anche la maglia del Napoli, arrivando in città quando Maradona era ai titoli di coda. Ha incrociato la Roma 6 volte, non perdendo mai: in totale 4 pareggi e 2 vittorie. L’ultima volta il 21 marzo ’93, finì 1-1.
Come era il suo Roma-Napoli? «Il Derby del Sud. Molto sentito, per carità,ma nel rispetto.Non mi ricordo di incidenti o tensioni particolari. Niente a che vedere col clima di oggi ». Perché siamo arrivati a tutto questo? «Sono un uomo privo di pensieri cattivi. Non vorrei ci fossero, ma poi mi trovo di fronte ad una situazione così difficile… Come quella maledetta notte del 3 maggio scorso: ci sarebbero tante cose su cui riflettere». Tipo? «Sui fatti accaduti, sulla morte di Ciro, su chi è stato accusato. Ma scusate, vi paiono eventi riconducibili al calcio? Io dico che è solo un pretesto: la fede del tifoso vero è superiore a tutto».
Proviamo a riportare un po’ di serenità? «C’è solo un modo: ricordiamoci che andiamo ad assistere ad uno spettacolo. Il pallone non può essere rappresentato da tensioni e aggressioni».
E’ anche la partita tra due città simbolo del nostro Paese. «Si affrontano due capitali: deve passare anche un altro messaggio. Visto che le squadre sono espressione di una popolazione, i tifosi hanno il diritto di farsi sentire civilmente quando le cose non vanno bene, ma solo a fine stagione. Minacciando i calciatori non si ottiene nulla».
Come arrivano Roma e Napoli all’appuntamento? «La Roma ha preso ossigeno vincendo a Cesena. Il Napoli è spesso vittima di frenate nelle partite, sulla carta, più facili. Invece nelle gare importanti gli uomini di Benitez è difficile che falliscano il bersaglio. I giallorossi devono ritrovare freschezza mentale per tornare a giocare bene ».
I protagonisti dei suoi tempi chi erano? «Nel mio primo anno c’era Diego Maradona, che altro devo dire… Poi mi ricordo Careca. Nella Roma Voeller». E oggi? «La Roma è molto veloce con i suoi esterni. Sul fronte opposto scelgo chi giocherà dietro a Higuain, penso ad Hamsik».
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