rassegna stampa

Roma, inversione di punte

Il reparto offensivo ha segnato pochi gol, troppo pochi per pensare di mantenere il secondo posto

Redazione

Due gol nel mese di marzo, tre in quello di febbraio, undici complessivi nel 2015. Pochi, troppo pochi per pensare di mantenere il secondo posto. Delle prime dieci in classifica, solo tre squadre (Sampdoria, Torino e Genoa) hanno segnato meno dei giallorossi (39). La Juventus è addirittura a +16 (55 gol), la Lazio di Pioli a +12 (51). Persino Milan e Inter, rispettivamente ottava e decima, hanno fatto meglio (41 e 42). Un’anomalia pensando anche alla prima stagione del Garcia giallorosso: dodici mesi fa Totti e compagni conclusero il torneo con 72 gol all’attivo (media 1,89) e alla ventottesima giornata viaggiavano spediti con 56 reti (2), addirittura 17 in più rispetto a questa stagione e con una difesa che aveva subito cinque gol in meno (16 a 21). Una prerogativa, quella della prolificità, che è sempre appartenuta alle squadre del tecnico di Nemours. Con il Lille, nel 2009-10, concluse il campionato con 72 reti, traguardo ripetuto due stagioni dopo. Nell’anno del double scudetto/coppa di Francia, gli uomini di Rudi sono rimasti sugli stessi livelli (68: media 1,78). Anche prima di congedarsi dalla Francia (2012-13), concluso al sesto posto in classifica, le reti (59) hanno garantito una media (1,55) che è superiore rispetto a quella che in proiezione potrebbe avere la Roma se continuasse su questo trend (1,39 per 53 gol). Solamente in un caso Garcia ha fatto peggio: stagione 2008-09, la prima al Lille, quando concluse il campionato a quota 51 (1,34) e al quinto posto in classifica.

AAA CERCANSI RETI - La corsa alla Champions passa dunque dai gol. Appare ancora più evidente suddividendo l’annata attuale in due segmenti: nel girone d’andata la Roma segna 32 volte. La media è 1,77 a gara, ora crollata negli ultimi dieci match a 0,8: praticamente un gol in meno a partita. Considerando però che Ljajic è già vicino a battere il suo record personale (è a quota 8, a -3 dal suo miglior campionato con la Fiorentina), Totti (5) - confermata ieri l'elongazione al flessore - viaggia sulle medie dello scorso anno (concluso con 8 reti), Gervinho (2) e Ibarbo (2) non sono mai stati goleador e Iturbe è alle prese con un’involuzione senza precedenti (1), chi segna/segnerà nella Roma?

SEYDOU PERDUTO - Inevitabilmente molto ruota attorno a Doumbia. Sì, proprio il centravanti deriso e contestato dell’ultimo periodo. Quello che al suo arrivo avrebbe dovuto sorprendere tutti per la media-gol imbarazzante e che invece di imbarazzante ha mostrato sinora solamente la condizione fisica. Tuttavia non si fanno 19 reti in 28 presenze nelle coppe europee se si gioca come sta facendo ora alla Roma. Sabatini, nel tentativo di difenderlo il giorno della mini-contestazione a Trigoria, lo ha involontariamente affossato, chiedendo per lui altri due mesi di tempo e non considerando che il 31 maggio il campionato è finito. Considerando però l’avventura in coppa d’Africa e i primi 50 giorni romani, è lecito a breve attendersi qualcosa in più dal 27enne di Abidjan. Un guizzo, una giocata, a voler esser “cattivi” un tiro nello specchio della porta. Perché da quando è arrivato, l’ivoriano non l’ha mai inquadrata in cinque presenze (260 minuti). Ora che anche il campionato russo ha ripreso il via (la sua ex squadra, il Cska, ha già disputato 6 gare: 3 di campionato, 2 di Europa League e una della coppa nazionale) il refrain ‘il problema è che per lui è come se fosse finita la stagione’ dovrebbe venir meno. Doumbia deve rimettersi in moto. Perché un centravanti che in stagione segna 3 gol in 6 gare di Champions, 7 in 13 partite nella Premier russa e in carriera arriva a tagliare il traguardo delle 141 reti in 212 partite, non può aver disimparato all’improvviso. Fino a prova contraria, il palmares e la storia di un calciatore qualcosa dovranno pure contare.