(Il Messaggero - A.Angeloni) C’era una volta il dubbio. Su Nicolas Burdisso: viene da un grave infortunio, bisognerà testare la sua integrità fisica e l’adattabilità al calcio di Zeman. Su Leandro Castan, poi: arriva dal calcio brasiliano, completamente diverso, è una scommessa di Sabatini e prima della vittoria della Libertadores non lo conosceva nessuno. Su Maarten Stekelenburg, infine: non è un portiere adatto al gioco di Zeman, viene da una stagione così e così con Luis Enrique, che forse non è riuscito a valorizzarlo, e poi ha disputato un Europeo mediocre, per non parlare delle papere nell’amichevole di Ferragosto disputata dall’Olanda contro il Belgio (tant’è che il suo collega Krul gli ha tolto il posto da titolare).
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Roma, il trio sorpresa
(Il Messaggero – A.Angeloni) C’era una volta il dubbio. Su Nicolas Burdisso: viene da un grave infortunio, bisognerà testare la sua integrità fisica e l’adattabilità al calcio di Zeman.
La Roma ha anche provato a cederlo e lui, Maarten, ha pensato seriamente di andarsene. Sono tutti i dubbi (non solo dei tifosi o della critica) che hanno riscaldato ancor di più l’estate appena trascorsa. Zeman li ha risolti in poco tempo e anche loro tre, Burdisso, Castan e Steke, sono stati bravi. Risultato ad oggi: la Roma ha una difesa equilibrata, due centrali forti e ben assemblati e un portiere affidabile.
Per Burdisso, forse, si tratta di un vero e proprio miracolo. Rottura del legamento crociato sinistro, con frattura del piatto tibiale, lo scorso novembre. Massacrante. Otto mesi di inattività, una preparazione sofferta ed eccolo in campo con la solita determinazione di un tempo. Non tornerà più come prima, si diceva. Lui, testa bassa, si è messo a lavorare per far sì che la sua strada rimanesse sempre la stessa. In estate aveva ricevuto anche una proposta dalla Premier, ma se la Roma era poco convinta di privarsi di lui, Nicolas non ci ha pensato proprio a partire. Ha scelto Roma tre anni fa e quello bastava. Burdisso in poco tempo è tornato leader in campo e nello spogliatoio. È uno di quelli che si fa sentire di più, specialmente con i più giovani, vedi Lamela (considerato da Burdisso una sorta di fratello minore) tante volte rimproverato per alcuni atteggiamenti ritenuti poco seri. Il rendimento di Burdisso è migliorato giorno dopo giorni, partita dopo partita, fino al clou di San Siro ed è stato anche d’aiuto a Castan, che ha faticato pochissimo a inserirsi in un gruppo nuovo. Uno destro, Burdisso, uno sinistro, Castan, formano attualmente una coppia perfetta, tipo Samuel-Aldair. Il bandito, Burdisso, lo sceriffo, Castan.
Un brasiliano dal carattere argentino, che in campo si fa sentire. Faccia d’angelo e piede tosto, ricordate Zago? Ecco, più o meno. Castan viene da una stagione lunga e faticosa con il Corinthians, poche vacanze e tanti impegni. Reggerà? Forse no. Ciò che conta per ora è che si è presentato subito in forma e ora è un insostituibile della difesa. L’unico «problema» è che dietro ai due titolari ci sono due ragazzini, di grande talento, ma non con lo stesso spessore caratteriale, cioè Romagnoli e Marquinhos, tra l’altro per quest’ultimo, Zeman, stravede.
Altra «sorpresa» è Stekelenburg. Dallo scadere del mercato è un’altra persona: più deciso, più sicuro, più reattivo. L’arrivo di Mauro Goicoechea in teoria è stimolante, alla lunga deleterio. Vedremo. Ciò che finora conta è che la Roma ha preso tre gol in due partite: due (con il Catania) in fuorigioco, uno (con l’Inter) un’autorete di Burdisso, su tiro innocuo di Cassano. E Steke è stato protagonista in almeno tre parate di livello. L’olandese e Burdisso di fatto son due nuovi acquisti, Castan è il nuovo giusto. Dubbi fugati, siamo alle certezze, per ora.
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