rassegna stampa

Roma, i modi di Rudi non sono più rudi

Dopo qualche errore ad inizio campionato ora a Garcia gli va dato merito di aver cambiato volto alla squadra e di aver ripreso la leadership del gruppo

Redazione

E' giusto riconoscere i meriti quando questi ci sono. Come scrive Stefano Carina su Il Messaggero ora la mano di Rudi c’è e si vede. Dopo alcuni errori commessi dal tecnico ad inizio stagione con un eccessivo turnover, qualche formazione sbagliata e difesa troppo permeabile, ora gli va dato merito di aver cambiato volto alla squadra e di aver ripreso la leadership del gruppo.

Garcia è tornato al centro del villaggio, correggendo in corsa alcune (sue) convinzioni d’inizio stagione. Tra queste, l’eccessivo turnover delle prime giornate che anziché far rifiatare i calciatori, stravolgeva l’assetto della squadra.

Nonostante il pressing mediatico pro Castan, Garcia ha insistito su Ruediger e Manolas. E alla fine sta avendo ragione lui.

In quest’ottica l’ennesimo salto di qualità agli occhi dello spogliatoio lo ha compiuto al derby. Alzi la mano chi non credeva che avrebbe comunque puntato su un paio di elementi di personalità (tra De Rossi, Florenzi e Maicon) benché non fossero al top? Bene, Garcia ha smentito tutti. Ha fatto giocare chi (Torosidis, Vainqueur e Iago Falque) in quel momento gli dava più garanzie fisiche, cambiando di conseguenza l’assetto.

La Roma, al netto del modulo scelto, ormai è tornata a giocare con un mediano davanti alla difesa. Così facendo subisce molto meno. Il reparto difensivo poi, ha alzato il raggio d’azione di almeno una decina di metri. Il che porta la squadra a difendere più alta e ad essere inevitabilmente più corta. L’ultima vittoria di Garcia è quella di essere riuscito a far convivere due contropiedisti (Salah e Gervinho) con un attaccante (Dzeko) che riempie l’aria di rigore.