Il risultato del derby ha l’im- patto economico che tutti, dentro e fuori Trigoria, conoscono bene. Non bisogna certo saper fare bene i conti per capirlo. Il successo sulla Lazio arricchisce la Roma di domani più che quella del presente. Perché finalmente sarà possibile migliorare l’organico, con interventi di primissimo piano, grazie ai 50 milioni che entreranno nel forziere di Pallotta. Addirittura gli introiti potranno anche lievitare, con prestazioni migliori di quelle della stagione che finirà domenica. Ma, senza pensare ancora all’attività agonistica, è il momento di prendere di petto la realtà. La partita di lunedì fa storia a sè: secondo posto e accesso diretto alla Champions, come fosse il verdetto di una finale. Il resto rimane. Cioè quanto accaduto prima. Da novembre. Forse qualcuno ha già dimenticato l’autocritica di De Rossi: «Per sei mesi abbiamo fatto cagare». Cioè per 3/4 dell’annata. Il rendimento del gruppo giallorosso bocciato dall’interno, non dai tifosi e dai media. Da qui bisogna ripartire, smistando a ogni componente nuove e chiare responsabilità. Con compiti e ruoli da assegnare con urgenza.
rassegna stampa
Roma, colpi da Champions: Dzeko prima scelta per l’attacco
In attesa di conoscere che cosa decideranno De Laurentiis e Higuain (obiettivo dell’Atletico Madrid), il regalo di Pallotta a Rudi può diventare Dzeko (20 milioni).
GESTIONE TECNICA Il secondo posto ha salvato tanto Garcia quanto Sabatini che, per motivi diversi (ma noti dentro e fuori il Grande Raccordo Anulare), non hanno dato le garanzie dell’anno scorso. Ora, però, dovranno lavorare in sintonia e non su binari paralleli. Parlano quotidianamente (lo dicono loro e li vedono gli altri), ma ognuno va poi per la sua strada. Il francese chiederà almeno di aver voce in capitolo su 2 aspetti per lui fondamentali: 1) il mercato; 2) lo staff medico. Non avrà carta bianca su tutto. La proprietà, su input (confermato poi dalla chat con i tifosi) di Pallotta, sceglierà il nuovo preparatore (già individuato), sollevando dall’incarico Rongoni, portato a Trigoria proprio da Rudi. Il ds, invece, gli chiederà di intensificare l’addestramento tattico, su indicazione di alcuni senatori (si sono lamentati negli ultimi mesi).
VIA AL COMPROMESSO «Adesso la Juve non è raggiungibile». Su questa frase di Garcia sarà costruita la Roma che verrà. Il francese ha già presentato la lista dei rinforzi. Il centravanti, come nella stagione scorsa (Jackson Martinez), è la priorità: Higuain, pronto a lasciare il Napoli, o Dzeko, tentato dal club giallorosso. L’alternativa ai due big è Bacca. L’argentino e il bosniaco sono acquisti cari: pesano il cartellino e l’ingaggio. Con il colombiano si risparmia sullo stipendio. In attesa di conoscere che cosa decideranno De Laurentiis e Higuain (obiettivo dell’Atletico Madrid), il regalo di Pallotta a Rudi può diventare Dzeko (20 milioni). Bacca, per ora, è in stand by. Sabatini, intanto, accontenterà il tecnico con Ayew, l’ala del Marsiglia (con il contratto in sca- denza) che ha preso a marzo, e Digne, il terzino del Psg che ha bloccato un mese fa. Ma Garcia non potrà ormai intervenire sul ds che ad aprile si è assicurato l’attaccante paraguaiano Diaz (17 anni). A gennaio, intanto, Sabatini ha scelto il portiere: non avendo risposte concrete da Sirigu, ha puntato su Handanovic. L’Inter non chiede più 15 milioni, ma si accontenta di 13. La Roma può arrivare fino a 8-9. Oppure inserire nella trattativa Destro.
INCONTRO PER NAINGGOLAN Il terzino Darmian costa troppo: la scorsa settimana il Torino ha fatto scappare la Juve pretendendo 25 milioni. Ecco perché Bruno Peres è più vicino. A centrocampo si riaffaccia l’argentino Banega del Siviglia (ieri sera un collaboratore del ds giallorosso era a Varsavia: oltre alla mezzala, seguiti Bacca e Konopl- yanka): 6 milioni. Ne servono 10, invece, per Clasie del Feyenoord. Molto dipenderà da Nainggolan (ieri nuovi contatti con l’entourage del belga): la Juve lo chiama da tempo. Le dismissioni possono fare la differenza: Doumbia, Ljajic e Destro sono sul mercato. Cole e Maicon ai sa- luti. Gervinho in bilico. Come Keita, chiamato dal Siviglia e dal Valencia.
© RIPRODUZIONE RISERVATA