C'era una volta una Roma, targata De Rossi, che nelle prime undici gare con DDR in panchina segnava tanto, 24 gol, alla media di 2.18 reti a partita, nonostante tirasse in porta appena 118 volte, scrive Stefano Carina su Il Messaggero. Era aprile, non 10 anni fa. Poi qualcosa si è rotto. Perché se è vero che nella nuova stagione la Roma ha segnato 2 gol in 4 gare, il trend negativo inizia il 22 aprile. Da quel giorno, tolto il recupero con l'Udinese e messi da parte per un attimo gli 8 punti ottenuti nelle successive 10 gare, i giallorossi vanno in rete appena 9 volte. Una tendenza che non cambia nemmeno in estate, normalmente terreno fertile per abbuffate di gol. Al di là delle due partite con altrettante squadre di serieC, la Roma non segna mai più di una rete: 1 con il Kosice, 0 con il Tolosa, 1 con Olympiacos ed Everton. Cambiano gli interpreti non il risultato. La Roma costruisce tanto ma segna poco. De Rossi pensava di aver trovato la quadra con il 433, ma la permanenza di Dybala e l'arrivo di due centrali, ha visto la Roma ripiegare sul 352 ma ora l'infortunio di Saelemaekers complica i piani. De Rossi al termine del match con il Genoa ha parlato di una possibilità di vedere Soulé esterno a tutta fascia, ma già nel match con l'Empoli si è visto che non ha alcuni movimenti difensivi. Bisogna lavorarci, crederci e avere disponibilità da parte di Soulè. È una nuova sfida per De Rossi per regalare maggiore imprevedibilità alla manovra offensiva della squadra.
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Roma, alla caccia del gol perduto
Appena due reti in quattro gare, prosegue il trend negativo iniziato già in aprile. De Rossi studia una formula per far giocare insieme Dybala, Soulé e Dovbyk
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