(Il Messaggero - U.Trani) «Io sono soddisfatto dell’organico a mia disposizione: ho due giocatori per ogni ruolo». Zeman ha più volte insistito sulla bontà della rosa della Roma. Nei numeri e nelle individualità. Giovani e senatori, bene assortiti. Ha un’alternativa per ogni ruolo e si può concedere anche qualche variazione, più o meno stravagante, nella posizione da assegnare agli interpreti scelti a seconda dell’avversario da affrontare. Basta pensare a Pjanic avanzato nel tridente, magari con compiti diversi da quelli classici dell’esterno offensivo. O a Bradley che fa sia il regista che l’intermedio, anche cambiando ruolo nella stessa partita. O a De Rossi che più o meno sta facendo lo stesso percorso dell’americano.
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Quando la panchina è extralusso tre nazionali finiscono tra le riserve
(Il Messaggero – U.Trani) «Io sono soddisfatto dell’organico a mia disposizione: ho due giocatori per ogni ruolo». Zeman ha più volte insistito sulla bontà della rosa della Roma.
Sabato sera, però, la Roma ha messo per la prima volta tutta la sua ricchezza tecnica in vetrina (fisicamente in panchina, accanto a Zdenek). La formazione di scorta, a leggere i nomi, è competitiva almeno come quella vista in campo dare spettacolo contro la Fiorentina. Eccola, con il 4-3-3 di Zeman: Stekelenburg; Taddei, Burdisso, Romagnoli, Dodò; Perrotta, De Rossi, Marquinho; Lamela, Osvaldo, Nico Lopez. Tra le dodici riserve, anche il portiere Lobont.
La squadra bis ha colpito soprattutto quei club (non solo italiani) che si prenderebbero subito qualche escluso eccellente. A parte il giovane terzino sinistro Dodò, ancora non in grado di dare garanzie per una partita intera, c’è ampia scelta. Per il tecnico di Praga e per tanti altri suoi colleghi. Fuori, sabato sera, c’erano i due migliori marcatori della Roma in queste prime 16 giornate: Osvaldo e Lamela. E anche il portiere titolare Stekelenburg e il vicecapitano De Rossi. Sono loro quattro i nomi che, anche una società che pensa in grande, non può avere in panchina. Almeno non possono restare a guardare tutt’e quattro contemporaneamente. A gennaio non sono da escludere sorprese, magari su richiesta di qualche diretto interessato. Per primo l’olandese, portiere vicecampione del mondo.
Zdenek, per la prima volta in questa stagione, ha confermato la stessa formazione per due gare di fila. Contro la Fiorentina sono scesi in campo gli undici di Siena, premiati per il comportamento tattico e per lo spirito di sacrificio. Fiducia e basta, senza stare a riflettere su chi non sarebbe stato utilizzato. largo ai gregari come Goicoechea e Tachtsidis, a Piris che si sta meritando il posto e a Florenzi, sempre titolare come Totti, senza considerare che per il ventunenne è la prima stagione in A, dove il dispendio di energie è maggiore. Nazionali in panchina, come De Rossi e Osvaldo, e in campo, come Marquinhos che dovrebbe raggiungere subito la Seleçao in Brasile, da convocato per il Sudamericano Under 20. La Roma è tranquilla: andrà ad inizio gennaio.
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