rassegna stampa

Pjanic, il rancore al posto della gioia: «Qui si straparla»

L'esultanza polemica del bosniaco, ripresa passo passo. Alla fine della partita la squadra non è andata a salutare la curva come invece capitava fino a qualche tempo fa

Redazione

Il Napoli gli porta bene: dopo la doppietta dello scorso anno, stavolta per Pjanic arriva il gol che decide la gara e lancia la Roma verso la prossima Champions. Una rete bellissima, tanto per la costruzione (azione ad un tocco tra lui, Iturbe e Florenzi) quanto per la finalizzazione. Poteva sembrare una banalità la conclusione a rete del bosniaco ma il piatto in corsa (a spiazzare Andujar) è un colpo da biliardo. Come non è da tutti l’esultanza seguita al gol. Pjanic porta le dita alla tempia e mormora qualcosa verso la Curva Sud. Intanto Iturbe gli è saltato sulle spalle ma il bosniaco rimane fermo, guardando davanti a sé, in segno di sfida. Poi si gira e imita con le mani il discorso delle chiacchiere rivolgendosi alla tribuna stampa. Ljajic se ne accorge, nel frattempo è arrivato anche De Rossi: entrambi lo abbracciano e invitano in campo la panchina.

Sembra finita, il bosniaco è sommerso dall’abbraccio dei compagni. Il tutto dura una trentina di secondi. Rimasto solo, Pjanic indugia piegandosi mentre si lega i parastinchi. Quando si rialza, torna a puntare l’indice destro ripetutamente verso la tempia, rivolgendosi verso la Sud prima che Ljajic lo prenda con sé e lo porti a centrocampo. Una scena che non passa inosservata. Qualche tifoso ne se accorge, inizia qualche mugugno accompagnato anche da fischi isolati che vengono spazzati via dall’urlo dello speaker dell’Olimpico che celebra il gol dell’1-0. Scena che si ripete nel momento della sostituzione (il centrocampista è costretto ad uscire per un lieve trauma contusivo alla caviglia sinistra): anche in questo caso si leva qualche fischio che viene però sommerso dagli applausi del resto dello stadio.

LA SPIEGAZIONE - Alla fine del primo tempo, intanto, è arrivata la giustificazione del suo comportamento dopo la rete: «Ce l'avevo con chi ha parlato un po' troppo in questo periodo. Non mi è piaciuta tutta la rabbia che è uscita ultimamente, ce l'avevo anche con qualche giornalista. Ma sono davvero felice per questo gol, lo aspettavo da tanto». Non segnava dal 30 novembre (doppietta all’Inter), curiosità vuole dall’ultimo successo della Roma all’Olimpico. Nel post-gara sono poi arrivati i complimenti sia di Totti («Bella prova, Un grazie ai miei compagni e soprattutto al nostro Piccolo Principe che ha colpito da campione, proprio come sa fare lui») che di Strootman («Gran gol di Miralem»).

FINE GARA INEDITO - Atteggiamento risentito che non è appartenuto solamente al regista bosniaco. Non è passato di certo inosservato nemmeno come la squadra, al fischio finale di Rizzoli, abbia festeggiato la vittoria in modo insolito rispetto a quanto avveniva in passato. Normalmente i calciatori tenendosi per mano correvano sotto le due curve, ricevendo l’ovazione dei tifosi. Stavolta, memori della contestazione con la Fiorentina o perché durante la partita si erano levati cori «Tifiamo solo la maglia» e/o «Giocate quando vi pare», il gruppo ha atteso l’arrivo di Garcia al centro del campo. Si è raccolto stile-rugby per poi rientrare direttamente negli spogliatoi.