rassegna stampa

Pioli cacciato, parte il domino degli allenatori

Per la panchina della Roma avanzano due ipotesi: Montella e Di Francesco

Redazione

L’Inter ha esonerato ieri sera Stefano Pioli. La scelta (squadra per ora a Vecchi) ha, di fatto, dato il la al valzer delle panchine, con più di mezza serie A coinvolta. Il ballo in abito da sera continuerà non appena Conte comunicherà la sua volontà, dopo la vittoria della Premier: rilanciare l’Inter o giocarsi la Champions con il Chelsea? In Inghilterra sono sicuri che Abramovich lo convincerà a prolungare il suo contratto, aumentando l’ingaggio fino a 10 milioni all’anno e mettendo sul tavolo un budget da 150 milioni per rinnovare la squadra. Ma il corteggiamento dei dirigenti meneghini ha inevitabilmente stuzzicato il tecnico salentino: un triennale da 15 milioni a stagione, carta bianca sul calciomercato e la possibilità di riabbracciare la famiglia in Italia. Le speranze non sono tantissime, anche se Zhang Jindong è disposto ad aspettare fino all’ultimo. E per arrivare a lui si è affidato pure a Walter Sabatini, che aveva provato ad ingaggiare Conte già nella Capitale: l’ex ds della Roma è stato scelto come responsabile tecnico delle squadre del gruppo Suning, come scrive Trotta su Il Messaggero.

L’esonerato Pioli si conferma così il primo candidato per la panchina della Fiorentina, leggermente più avanti rispetto a Di Francesco. Il tecnico del Sassuolo incontrerà la sua dirigenza entro una settimana. Quel giorno dovrà comunicare eventuali offerte da una big o se vorrà allungare il contratto. La Roma è sempre al centro dei suoi pensieri, ma Squinzi, confermando il rapporto di stima reciproca, gli ha fatto capire di non poter aspettare oltre.

L’atteso effetto domino potrebbe coinvolgere anche la Milano rossonera. Montella non è così sicuro di restare. E per la sua possibile sostituzione il duo Mirabelli-Fassone ha mantenuto i contatti con Mancini, molto attento a tutti i movimenti internazionali: per esempio, la panchina del Psg in caso di addio di Emery continua ad affascinarlo parecchio. Un po’ come Allegri in Premier.