“A Pellegrini ho promesso tante cose. Spero che possano avverarsi. È un ragazzo speciale, forte in campo e fuori. Può dare tanto a questa società e a questa maglia. È un tifoso della Roma, e qualche romano dentro la Roma serve sempre". L’incoronazione, nel Salone d’Onore del Coni, il 17 giugno 2019. Francesco Totti, durante la conferenza stampa d’addio alla Roma, indicò il possibile erede. Quell’uscita provocò rumore, scrive Ugo Trani su Il Messaggero, perché l’ex capitano fece un chiaro distinguo tra Lorenzo e Alessandro Florenzi che, all’epoca, aveva la fascia al braccio, ricevuta dopo l’uscita di scena di Daniele De Rossi. Quattro anni dopo, quella dichiarazione è ancora più attuale. Ecco la maglia numero 10 in Nazionale. A Bologna contro la Germania, prestazione raffinata e arricchita dal gol a Neuer.
Il Messaggero
Pellegrini, un altro Capitano da 10
Quattro anni dopo, quella dichiarazione di Totti è ancora più attuale
Previsione, dunque, centrata in pieno. Il testimone è definitivamente passato nelle mani (nei piedi) di Pellegrini. Che allunga la lista dei capitani giallorossi con quel numero dietro le spalle. Giuseppe Giannini, 47 presenze e 6 reti con l’Italia, ha dato spettacolo nelle notti magiche del mondiale 1990; Totti, 59 partite e 9 gol, è stato vicecampione d’Europa nel 2000 con il famoso cucchiaio a van der Saar nella semifinale contro l’Olanda e campione del mondo nel 2006 con il rigore decisivo, a fine recupero, all’Australia negli ottavi; Daniele De Rossi, 117 gare (4° insieme a Chiellini nella Top Ten azzurra) e 21 reti (record assoluto tra i centrocampisti della storia della Nazionale), anche lui campione del mondo nel 2006, calciando e trasformando il terzo rigore nella finale contro la Francia. Solo Francesco ha avuto quasi sempre il 10 che ha è comunque entrato nel percorso degli altri.
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