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Il Messaggero

Pellegrini sposa la Roma

Getty Images

Manca soltanto l'ok finale dei Friedkin ma il più è fatto: rinnovo fino al 2026 togliendo la clausola rescissoria di 30 milioni

Redazione

Il modo migliore per mettersi alle spalle il derby, anche se resterà il dubbio: come sarebbe stato con lui in campo? Ma tant'è. A Trigoria hanno deciso di voltare pagina in fretta, scrive Stefano Carina su Il Messaggero. Manca soltanto l'ok finale dei Friedkin ma il più è fatto: Pellegrini sposa la Roma. E il termine scelto non è casuale. Perché Lorenzo prolunga per 5 anni (e non 4 come inizialmente le parti stavano trattando), togliendo la clausola rescissoria di 30 milioni (esercitabile nel mese di luglio e pagabile in due tranche). Se non è un matrimonio, poco ci manca. Il capitano giallorosso, dopo Abraham, sarà il giocatore della rosa più pagato andando a guadagnare 4 milioni più facili bonus, legati ai gol, alle presenze e alle vittorie del club. A differenza dell'inglese, però, che può usufruire del Decreto Crescita (andando a pesare sulle casse della società per 5,5 milioni), le cifre di Lorenzo al lordo saranno superiori (più o meno 7 milioni). Per questo motivo c'è voluto un po' più di tempo per far quadrare i conti ma in questi mesi Pinto ha trovato nella Gp Soccer un interlocutore pronto a venire incontro alle delicate dinamiche di bilancio della Roma, venendo poi accontentato sullo stipendio del ragazzo (che terrà per sé i diritti d'immagine). Va dato atto al gm portoghese che non è stato semplice muoversi perché se da un lato doveva trovare l'intesa con gli agenti del calciatore (Pocetta e Ferro) dall'altra doveva poi riferire alla proprietà e ricevere il via libera. Così si spiega l'ulteriore protrarsi della trattativa. Dan e Ryan, infatti, hanno voluto vedere, capire e più di una volta le intese raggiunte tra le parti (quella più convincente a fine agosto) sono state rimandate al mittente, perché non consone con le linee-guida che i Friedkin vogliono dare al club. Quando si parla di parametri economici, il riferimento è al tetto ingaggi (a proposito: è ufficiale l'addio di N'Zonzi che farà risparmiare 5,5 milioni) ma soprattutto ai delicati equilibri che riguardano anche gli stipendi degli altri calciatori, pronti altrimenti alla corsa all'aumento salariale. La Roma, però, non aveva nessun interesse di portare a scadenza (giugno 2022) uno dei suoi calciatori più rappresentativi. E appena ha potuto ha chiuso l'accordo a cui ora serve solo la ratifica della proprietà.