Aspettando il derby, a Trigoria e in città si cerca di capire se Spalletti l'anno prossimo sarà ancora l'allenatore della Roma o se sceglierà un'altra piazza per lui migliore di questa. La Roma, come evidenzia Ugo Trani su Il Messaggero, da almeno un mese ha però smesso di aspettarlo ed ha ha avviato le consultazioni: per trovare il sostituto e quindi preparare il domani.
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Panchina tra Lucio e ombre
C’è la questione tecnico in cima alle priorità della Roma. Spalletti, tra la lite con Dzeko e il derby, resta in stand by. La società ha smesso di aspettarlo ed ha cominciato a guardarsi intorno
La chiamano exit strategy. Lucio la conosce bene. E' la via di fuga che va tanto di moda. "Resto solo se vinco". L'ultima volta, ribadendo poi il concetto in più occasioni, l'ha detto in questo 2017. Non è una posizione inedita per Spalletti. La sventolò in pubblico prima di Natale, nell'intervista a France Football. Fu così inequivocabile che, qualche giorno dopo, fu costretto alla solita inversione a U: "Valuteremo tutto, con la società: i risultati, la posizione in classifica, la crescita o il peggioramento dei calciatori a disposizione" chiarì il 21 dicembre prima della partita all'Olimpico contro il Chievo, l'ultima del 2016. Non differente da quanto va ripetendo da domenica: "Il secondo posto è un risultato eccezionale". Non è un'altra retromarcia, ma una nuova exit strategy.
"A me nessuno vuole bene". Spalletti lo sussurra spesso a Trigoria. Eppure la tifoseria lo tiene ancora al centro del progetto. Più della società che, oltre a non aver gradito le esagerate esternazioni con i media, avrebbe preteso più chiarezza già prima della fase cruciale della stagione. Adesso Lucio aspetta la chiamata dell'Inter. Ma non è scontato che arrivi. Anche lui, non solo la Roma, ha dunque il piano B. Che prevede il ripensamento calcolato e non l'anno sabbatico. Perché allo stipendio da top coach, 3 milioni a stagione, rinuncerebbe malvolentieri. Gli piacerebbe allenare in Premier, ma Pochettino ha riconquistato il Tottenham, proposto a Lucio proprio da Baldini.
"Dicono tutti che sia un grande professionista". Si tiene a distanza di sicurezza da Monchi, nonostante sia stato scelto dal suo sponsor Baldini. Freddino e, conoscendolo, sospettoso. E indispettito: ha saputo solo lunedì mattina dello sbarco del ds. Che lo deve tenere in considerazione, anche se Spalletti, a qualche big dello spogliatoio, avrebbe anticipato l'addio.
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