Se nelle ultime 5 stagioni la strategia di rafforzamento di Napoli e Roma è stata diversa, con De Laurentiis più conservativo e Pallotta più pirotecnico, i 2 club si somigliano, almeno guardando l’identikit della rose. Quella a disposizione di Sarri, nonostante la cessione pesante di Higuain, è più completa, con quasi tutti i ruoli coperti da un paio di giocatori. Ma, nella struttura, è molto vicina a quella del collega Spalletti.
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Napoli e Roma: privilegiati gli stranieri, penalizzati i giovani
Sono solo 4 i calciatori giallorossi di nazionalità italiana, la metà rispetto agli 8 della rosa partenopea
Dalle liste presentate dai due tecnici all’Uefa, come scrive Ugo Trani su Il Messaggero, è evidente che le due società hanno privilegiato pure in quest’annata i giocatori stranieri (solo 2-3 italiani titolari). L’elenco del Napoli per la coppa è di 24 calciatori e non di 25, perché è riuscito a iscriverne appena 3 provenienti dal vivaio: il portiere di riserva Sepe, Lorenzo e Roberto Insigne. È rimasto fuori per assicurare il posto a chi viene dall’estero il neoacquisto Tonelli. Anche i giallorossi hanno solo 3 giocatori cresciuti a Trigoria: Florenzi, De Rossi e Totti. E addirittura 2 (su 4 tesserabili) formati nel nostro campionato: El Shaarawy e Nainggolan. Spostandoci alla serie A, Sarri ha comunque più italiani di Spalletti: Sepe, Maggio, Tonelli, Giaccherini, Gabbiadini, i due Insigne e il brasiliano Jorginho che ha preso la nostra cittadinanza. A Trigoria, in prima squadra, ce ne sono la metà: i trecapitani fatti in casa più El Shaarawy.
Le rose sono sfiorite anche per i gravi incidenti che hanno penalizzato i due allenatori: Sarri ha appena perso Milik, cioè il centravanti titolare, per almeno 4-5 mesi. Spalletti sta combattendo l’emergenza in difesa dove si sono fermati, per lo stesso infortunio dell’attaccante del Napoli (lesione del crociato), Ruediger a inizio giugno e MarioRui a fine luglio.
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