rassegna stampa

Montella sfida Emery

È una corsa a due per la panchina della Roma con Mancini nelle vesti di “arbitro” della sfida

Redazione

Il secondo posto è l'unico obiettivo di Spalletti e dei giocatori in questo finale di stagione, e quello di scegliere il nuovo tecnico è il primo pensiero di Pallotta e soprattutto dei suoi collaboratori, come scrive Ugo Trani su Il Messaggero.

La proprietà Usa ha dato carta bianca al ds Monchi e al consulente Baldini di scegliere il profilo ideale, ovviamente confrontandosi con l'ad Gandini e il dg Baldissoni che già durante l'inverno hanno cominciato i primi sondaggi. Il presidente, da Boston, si limiterà solo a dare il gradimento. Ma già sa che il testa a testa, stando agli ultimi aggiornamenti, è tra Emery e Montella.

Proprio Baldini ha tracciato l'identikit della nuova guida. E ha dato la priorità a un tecnico che conosca bene la nostra serie A. Quindi, se è possibile, meglio un tecnico italiano. E ha preparato la lista dei possibili successori di Spalletti, senza però riuscire ad arrivare, almeno per ora, al preferito: Sarri.  Nel casting, oltre a Gasperini e Di Francesco, è entrato anche Paulo Sousa, essendo in Italia ormai da 2 stagioni e che potrebbe ancora recuperare terreno. Nell'elenco, però, è sempre stato dentro anche Montella che sfiorò la panchina giallorossa già nell'estate 2012, cioè prima del nuovo sbarco di Zeman a Trigoria. Sabatini, però, lo bocciò per la seconda stagione di fila (l'anno precedente sostituì in corsa Ranieri: 16 partite tra campionato e coppe, prima di lasciare il posto a Luis Enrique) e la trattativa finì con la lite tra l'allenatore e Baldini che si presentò a casa di Vincenzo per comunicargli l'improvviso dietrofront.

L'attuale tecnico dei rossoneri, da qualche settimana, ha ripreso quota, come ha confermato domenica sera pure Spalletti che, intanto, rimane sempre in attesa della chiamata dell'Inter, che ieri ha esonerato Pioli. Il Milan, almeno ufficialmente lo ha sempre confermato. Ma l'ad Fassone, pur elogiandolo in pubblico, non sembra affatto convinto a lasciarlo sulla panchina rossonera fino al 2018 e ha già inviato qualche messaggio a Mancini, pure lui accostato recentemente alla Roma. Montella è sicuramente apprezzato dai dirigenti giallorossi per la professionalità e la personalità. L'unica controindicazione, per chi regna oggi a Trigoria, è proprio il suo passato da romanista. Cioè il rapporto che ha con i senatori Totti e De Rossi, oltre che con la piazza (tifosi e soprattutto media), ostacolo che anche Di Francesco ha visto davanti a sé nella chiacchierata informale avuta con i collaboratori di Pallotta.

L'idea di Monchi, comunque, è sempre quella di affidarsi a Emery che, come Montella, ha il contratto che scade il 30 giugno del 2018. Il Psg dovrebbe lasciarlo andare a fine campionato, soprattutto se non riuscirà a vincere la Ligue 1.