(Il Messaggero - M.Ferretti) Ha impiegato meno di cinque minuti, Mattia Destro, per lasciare il segno sulla partita. Muovendosi da perfetto centravanti, o per dirla alla Prandelli da attaccante moderno, il romanista è scattato al momento giusto su quell’assist in verticale di Marchisio e poi, ovviamente con il destro, ha freddato il malcapitato Hogg.
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Mattia è subito azzurro
(Il Messaggero – M.Ferretti) Ha impiegato meno di cinque minuti, Mattia Destro, per lasciare il segno sulla partita.
Mattia ha esultato come se avesse segnato il gol decisivo nella finale di Coppa del Mondo, non in una gara di qualificazione contro Malta ma va capito: il primo gol in azzurro, del resto, merita una festa speciale. E tra i primi che sono andati ad abbracciarlo c’era l’amico Osvaldo, maglia numero 9, capelli a cipolla e passo da sceriffo. L’italoargentino si è alternato con Destro nella posizione di centravanti, dando - però - l’impressione di muoversi più del compagno sull’esterno, preferibilmente a sinistra. Pur giostrando in quel ruolo, Osvaldo ha avuto, tagliando il campo verso il centro, la possibilità di trovarsi a tu per tu con Hogg ma la sua conclusione è stata frenata dal disperato recupero di un difensore di Ghedin. Uno dei pochi lampi della sua insufficiente partita, a dire il vero.
I due romanisti si sono cercati, hanno provato ad aiutarsi l’uno con l’altro, hanno tentato il duetto al limite dell’area di rigore di Malta ma non sono stati fortunati. O precisi, se vogliamo dirla tutta. Il segno che l’intesa tra i due non è ancora ottimale. O&D, del resto, ieri sera al Braglia hanno giocato per la seconda volta l’uno al fianco dell’altro in una partita ufficiale ed era impossibile pretendere la perfezione. Dani e Mattia si erano trovati in tandem per la prima volta a Milano contro l’Inter, ma in quell’occasione Destro aveva giocato da attaccante di destra e in quella posizione non si era trovato bene. Un pò fuori ruolo, come confermato dallo stesso giocatore. Che, non appena ha avuto la possibilità di muoversi da centravanti, ha fatto vedere che conosce bene il mestiere di goleador. E forse proprio per questo, cioè per fargli capire come si deve giocare in ogni angolo dell’attacco, Prandelli all’inizio della ripresa, cioè con l’ingresso in campo di Insigne, l’ha posizionato a destra, cioè come vuole (vorrebbe...) Zdenek Zeman mentre Osvaldo è rimasto al centro. Continuando la sua partita un po’ così così, cioè fatta di tanti buoni propositi e di tante cattive giocate, «Ma io della mia prestazione sono soddisfatto, visto che mi sono trovato bene sia con Destro sia in entrambi i moduli di gioco», le parole di Dani.
Detto questo, va aggiunto che Destro decentrato a destra non ha brillato come aveva fatto in precedenza nel ruolo di centravanti, nonostante un paio di guizzi a mestiere sfruttando soprattutto la sua potenza fisica, prima del cambio con Giovinco. «Segnato il primo gol con l’Italia, adesso conto di segnare anche il primo gol con la maglia della Roma, magari già domenica contro il Bologna. Devo dire che mi sono trovato bene in entrambe le posizioni, ma non posso negare che al centro mi sento più a mio agio. Forse soltanto perché devo ancora imparare a stare sulla fascia», le sue parole nel post partita.
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