rassegna stampa

«Il progetto va avanti»

(Il Messaggero – M.Ferretti) – Franco Baldini, il dg della Roma, racconta l’addio di Luis Enrique.

Redazione

(Il Messaggero - M.Ferretti) - Franco Baldini, il dg della Roma, racconta l’addio di Luis Enrique.

«Dopo la partita con la Fiorentina ho avuto un lungo colloquio con lui durante il quale mi aveva manifestato con certezza il suo intendimento. Sono io che gli ho chiesto di lasciarci a bagnomaria. Dopo la mini-contestazione, anche se devo dire con toni inusuali per questa città, persino garbati, gli ho detto: «Pensaci, non credo sia il giorno giusto. Sei stato in grado di suscitare un sacco di interesse». Io continuo a considerare il suo operato molto buono», le sue parole a Sky tg24”. Ma Luis non aveva detto che sarebbe rimasto cinque o dieci anni? «I risultati non possono non aver avuto un’influenza. In realtà quello che credo sia successo è proprio una consunzione fisica, [...]».

Domanda diretta: il tecnico è stata una scelta sua, si può parlare di suo fallimento? «In tribuna contro il Napoli a uno che mi diceva ‘mandalo via’ io ho replicato dicendo che piuttosto andavo via io. Fino all’ultimo secondo abbiamo cercato in tutte le maniere di trattenerlo. Per quanto riguarda le mie dimissioni, paradossalmente non lo posso fare perché sarebbe come premiarmi in una maniera che in questo momento non merito. Non posso sottrarmi alle mie responsabilità. Ma il progetto non è fallito, scusate se mi permetto di dire questa cosa: la nostra intenzione era proporre un certo tipo di calcio con una persona che ritenevamo fosse in grado di farlo. Sono uscite le statistiche della Lega che parlano della qualità del gioco. Al momento taccio sui numeri difensivi, perché mi conviene. Ma per quanto riguarda le statistiche sulla qualità del gioco, la Roma è prima nel possesso della palla, della supremazia territoriale,[...]».

Si ripartirà con Montella? «Questo non lo so dire. Ovviamente da quando sapevo in prima persona – e non erano in molti a saperlo - che Luis se ne sarebbe voluto andare, il nostro dovere era pensare alle alternative. Quindi abbiamo pensato a tanti nomi, ma non è stato contattato ancora nessuno perché non era il tempo. Guardiola? È fantascienza. Grandi investimenti? Gli americani vogliono questo: era il loro proponimento fin dall’inizio e non credo che possano tirarsi indietro dopo aver speso così tanti soldi per risanare la situazione debitoria della Roma[...]».