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Il Messaggero

L’equilibrista Mourinho

Getty Images

Josè chiede una reazione dopo Verona, e fa chiarezza sugli obiettivi della Roma

Redazione

Nessun sogno infranto, perché i sogni non ci sono, i grandi obiettivi nemmeno: è tornato il vecchio Mou, combattente, scrive Alessandro Angeloni su Il Messaggero. Difende e rilancia, riporta tutti sul filo dell'equilibrio. Chiarisce, alza i toni. La sconfitta di Verona gli dà fastidio e non vuole che qualcuno dica che fosse «inaspettata»: la Roma è in costruzione, è incompleta, quindi tutto ci si deve aspettare, senza stupori. "Non siamo al livello delle altre. Io mi sono esaltato solo una volta, al gol nel finale contro il Sassuolo. Una in due mesi. Ci vuole equilibrio. Abbiamo tanto da lavorare, senza euforia né depressione. Non metteteci nello stesso gruppo di squadre che hanno finito la stagione con quindici o venti punti più di noi. Lasciateci tranquilli. Siamo candidati a niente, siamo candidati solo a vincere la prossima partita". Tutto chiaro. Mou fa da schermo, i toni giustamente sono diversi tra quelli usati nello spogliatoio e in pubblico. La squadra è stata adeguatamente rimproverata per l'atteggiamento sbagliato di Verona, ma davanti alle telecamere c'è il richiamo all'equilibrio, perché non è successo nulla. Mou fa da ombrello. La Roma non ha perso 10 partite, ma una e la Roma non è il Madrid, il Psg o l'Inter. "Non trasformiamo la tristezza in depressione, ma in motivazione. Facciamo la nostra strada che è fatto di tranquillità e ambizione". L'Udinese stasera, davanti a trentamila persone, domenica la Lazio. In poco tempo. Il turnover servirebbe ma è roba per altri, per chi ha più opzioni e per l'ennesima volta, José lo fa notare, specie quando ammette che, ad esempio, Veretout e Cristante non possono riposare. Quando sostiene che uno come Calafiori, che è giovane e di prospettiva, ora va bene per la Roma ma non per i top club. Stasera vuole vedere una reazione. Roma-Udinese è anche un trampolino per il derby, quello sì, il primo vero appuntamento di livello.