James Pallotta, il presidente della Roma, pare sempre più convinto che i problemi accumulati negli anni dal suo club siano frutto di quanto avviene fuori da Trigoria. La realtà, invece, scrive Massimo Caputi su Il Messaggero, ci conferma che i veri responsabili risiedono all’interno del club.
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Il mondo di Jim va al contrario
Il presidente è sempre più convinto che i problemi accumulati negli anni dal suo club siano frutto di quanto avviene fuori da Trigoria. E non è vero
Perché è lì che si fanno le scelte, che si decidono uomini e strategie. Cosa c’entrano le radio (e potremmo aggiungere i giornali e, perché no?, i tifosi ora invocati per mettere pressione al Comune per la costruzione dello stadio) se si sono cambiati allenatori come fossero calzini, se non si è vinto nulla, se si è arrivati al punto di non avere le “condizioni”giuste per convincere un top coach a legarsi alla Roma?
E’normale, mister Pallotta, che è più di un anno che lei non si fa vedere a Trigoria? Possibile che non abbia sentito la voglia, anzi l’esigenza di andare a verificare di persona i motivi della crisi del suo club? Di parlare con allenatore e giocatori?
Noi siamo convinti che vivere di più Roma e la Roma, nel bene e nel male, le avrebbe portato giovamento. E, chissà, forse lo avrebbe portato anche alla società.
E, poi, ci tolga una curiosità: oggi alla Roma, chi comanda realmente? Qualcuno del suo management oppure un suo vecchio amico rintracciabile tra un viaggio e l’altro su e giù per il mondo?
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