Gioca come un centrocampista, un qualcosa di inaspettato. L’estro viene ingoiato dalla corsa a occhi chiusi, la palla gli rimbalza spesso addosso e si perde tra gli avversari. Il gol, arriverà. Come è stato per Doumbia. Ibarbo aspetta e spera, per ora è soddisfatto. «Bisogna sacrificarsi per la squadra e per i compagni. Ora lo stiamo facendo tutti, quando siamo in difficoltà dobbiamo stringere i denti. E’ una fase in cui stiamo credendo in noi stessi. Obiettivo riscatto? Non lo so, mancano delle partite e dobbiamo finire la stagione nel migliore dei modi»
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Ibarbo, sacrificio e zero reti «Le critiche mi fanno crescere»
Le prestazioni sono positive, ma il colombiano non vuole parlare di rivincite
MA QUALE RIVINCITA - Le prestazioni sono positive, ma il colombiano non vuole parlare di rivincite. «Non conta questo. Io e Doumbia venivamo da due infortuni, quindi era normale che ci volesse del tempo. Le critiche, a volte, fanno bene e adesso noi stiamo dando una mano alla squadra. Non c'è rancore da parte mia. Doumbia è un bravo giocatore, ha dimostrato che può darci una mano avanti. Sa giocare la palla e proteggerla, è cattivo in area. Spero che continui così». Due paroline su Florenzi? «E' troppo forte e come persona è il numero uno, gli auguro di continuare così e di imparare ogni giorno. L’obiettivo? Non bisogna augurare il male a nessuna squadra perché il calcio è così. Questo è un gruppo di ragazzi per bene che non ha limiti, vogliamo arrivare il più in alto possibile. Per me la Roma è sempre stata una grande squadra, abbiamo solo avuto delle delusioni».
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