La Roma, ancora una volta all’Olimpico, deve alzare bandiera bianca in Europa. La vittoria conta zero, vista la sconfitta dell’andata a Lione, come scrive Mimmo Ferretti su Il Messaggero.
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I rimpianti nascono direttamente in Francia
Il secondo tempo della partita d'andata ha determinato l'eliminazione dall'Europa League
Bisognava stare attenti a non subire gol ed invece alla prima palla inattiva, poco dopo il quarto d’ora di gioco, replay della prima rete del Lione in Francia: dormita generale della difesa della Roma, Fazio spaesato e gol di Diakhaby. Possibile? Incredibilmente possibile.
Una manciata di secondi dopo, ecco la rete di Strootman per riportare il risultato in parità, ma non la qualificazione verso la sponda giallorossa. Gioia? Certo, ma anche rimpianti per quell’ evitabilissimo gol di Diakhaby. E pure per la traversa spezzata in due da Ruediger, quando ancora il punteggio era inchiodato sullo zero a zero. Roma frenetica nel ritmo e anche nella scelta della giocata, ma dentro la partita. Con personalità.
Nella ripresa al momento dell’autorete del Lione, Roma ad un passo dall’ impresa.Con una mezzoretta di tempo per centrarla. Un mix di imprecisione e di poca fortuna, però, ha impedito agli uomini di Spalletti di tagliare il traguardo. Non si può, non si deve negare che la squadra non abbia provato con tutta se stessa, solo che, alla fine, ha pagato lo scriteriato secondo tempo di Lione.
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