Cosa è cambiato da tre mesi e mezzo a questa parte? "L'allenatore". E poi parte quell'inconfondibile risata satanica. Claudio Ranieri si diverte, si prende la scena nel dopo Roma-Bilbao. E fa bene. La sua idea di calcio, il suo buon senso e le sue scelte tattiche (e forti) hanno riportato la Roma a riveder le stelle. Dopo la sfida entusiasmante contro l'Athletic gli chiedono cosa sia cambiato: l'allenatore. Allenatore da cui si dovrà ripartire la prossima stagione. E' chiaro che i Friedkin vogliono ancora lui, ma Claudio ci penserà bene prima di accettare e magari rischiare. La Roma ha cambiato marcia, lui con i suoi cambi, rotazioni, turnover e con quel suo non guardare in faccia a nessuno pensando solo al bene della Roma ha rimesso tutti sullo stesso piano. scrive Alessandro Angeloni su Il Messaggero. Ha azzerato le gerarchie, cancellato i musi lunghi, ha fatto sparire chi non è in grado. Ed ecco i risultati, l'Olimpico è tornato terra inviolabile e la sconfitta è è roba del passato remoto. LoTra campionato e coppe, 24 partite con Ranieri in panchina, 5 sconfitte, 5 pareggi e 14 vittorie. L'ultima sconfitta in A risale a metà dicembre, l'altra dolorosa con il Milan ai quarti di Coppa Italia. Da gennaio Sir Claudio può gestire una rosa numericamente più lunga, ma è l'aumento esponenziale della qualità dei singoli a renderla anche affidabile. I cambi per turnover o in corso diventando decisivi. All'appello, derby a parte, manca Pellegrini, che stenta a tornare centrale nella Roma.
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Il Messaggero
I cambi di marcia
Buon senso, scelte coraggiose e intuizioni tattiche: così Ranieri è riuscito a dare un volto alla Roma azzerando le gerarchie e sfruttando la panchina lunga
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