La risoluzione ancora non c'è ma ieri l'Atalanta ha intanto ufficializzato l'addio a Gasperini, ringraziandolo dei 9 anni trascorsi insieme. Qualche giorno ancora e una volta sistemata la questione anche a livello burocratico, la Roma potrà annunciarlo. Gli obiettivi sono chiari: il ritorno in Champions, in primis. Ma anche un'attenzione al vivaio che per la prima volta dal 1997-98 non ha visto nemmeno un calciatore della Primavera esordire in Serie A. E proseguendo su quest'onda, un occhio particolare ai giovani, anche in fase di acquisizione del cartellino. Del resto, l'oro di Zingonia in questi anni non è passato inosservato. A febbraio Gasp ha ricevuto il premio Bearzot con la seguente motivazione: "E' l'italiano migliore in questo momento come percentuale di valorizzazione di calciatori formati non solo per la Nazionale ma come patrimonio di tutto il calcio italiano". Lo scrive Stefano Carina su Il Messaggero. Roma non è Bergamo e il tempo e la calma di integrare e permettere di sbagliare ai ragazzi spesso e volentieri viene meno, ma la voglia di andare a pescare anche sul mercato più Koné e meno Hummels ed Hermoso è ben chiara alla Roma. Gasp appartiene alla corrente di quelli che crede che se uno è bravo, non conta la carta d'identità. La parola d'ordine sarà dunque qualità, perché chi pensa che Gasperini prediliga la fisicità a chi sa giocare a pallone dovrà presto ricredersi.
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Il Messaggero
Giovani e vincenti, la missione di Gasp
Il tecnico arriva con le idee chiare: riportare la squadra stabilmente in Champions e privilegiare lo svecchiamento della rosa sul mercato e valorizzando di più il vivaio
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