rassegna stampa

Garcia «Ritmi bassi e un tempo regalato»

«Siamo caduti in un falso ritmo, un ritmo troppo basso per una partita tanto importante per noi. Devo fare in modo che la squadra reagisca, forse i miei giocatori non hanno capito che mancano poche partite»

Redazione

«Abbiamo buttato un' ora», sussurra un imbronciato Rudi Garcia, dopo che la Roma ha fatto resuscitare il Milan. Chissà se questa partita la ricorderemo più per aver penalizzato la Roma nella corsa al secondo posto o perché Diego Lopez, prima della battuta del rigore, si è avvicinato a Totti per chiedergli di mettergli da parte una maglia. Ma guardiamo al futuro: la Roma ha tre partite, Udinese, Lazio e Palermo, ma giocando così non si va da nessuna parte. Servono provvedimenti preventivi, forse. Un ritiro, visto come ultimo appello per i peccatori. Una clausura più imposta a Garcia che non ragionata con Garcia, visto come la pensa l'allenatore. «Sono decisioni che riguardano me e la squadra», precisa il tecnico francese. Che torna sulla partita andata amale. «Siamo caduti in un falso ritmo, un ritmo troppo basso per una partita tanto importante per noi. Devo fare in modo che la squadra reagisca, forse i miei giocatori non hanno capito che mancano poche partite».

QUEL GOL... Ci mancava, in una serata così, il gol di Destro, ripudiato lo scorso gennaio.«Succedono cose strane qui, un calciatore segna a una sua ex o futura squadra. Comunque è solo colpa nostra ». L'aspetto positivo è che con Totti e Iturbe laRomaabbia cambiato marcia. «Ma non serve a niente parlarne con il senno di poi.Troppi errori? L'errore di un singolo può capitare, abbiamo giocatori per i quali dovrebbe essere vietato perdere la palla (Pjanic, ndi). A centrocampo si deve creare e non creare problemi. Abbiamo lasciato il Milan attaccare sulle fasce con i suoi terzini, i nostri attaccanti si vede che non hanno fatto abbastanza sul piano difensivo. Il Milan ha fatto ciò che voleva. Venivamo da due buone partite, stavolta ci siamo addormentati. Non abbiamo perso il treno, ma le partite ormai sono poche e non c'è più possibilità di sbagliare ».Un disastro.