Ombre e luci. Garcia, come spesso gli capita quando vince, guarda solo alle seconde: «Il risultato finale è più un 5-2 che un 2-1, è stata una gara a senso unico. Abbiamo preso i rischi che dovevamo, regalato un gol, cosa che è accaduto troppo spesso in questa stagione. Ma poi abbiamo colpito due pali e trovato un portiere di qualità. Siamo stati sempre nella loro metà campo, con un attacco manovrato e un pressing costante. Ho visto calma, gioco collettivo e ritmo alto. Sono queste le armi che le grandi squadre devono avere. Possiamo farcela». Sembra ancora in trance agonistica a tal punto che quando gli viene fatto notare attraverso le immagini tv che l’Udinese avrebbe potuto segnare a più riprese, il tecnico fa finta di nulla: «Rischiato troppo? No, non troppo. Quando si deve vincere bisogna spingere e si prendono dei rischi. Può capitare di subire gol. Preoccupato per la difesa? No, per niente. Siamo il secondo reparto del campionato e vuol dire che le cose hanno funzionato bene per tutta la stagione». Poi alla domanda successiva fa però retromarcia e all’interno di un discorso più ampio precisa: «Dobbiamo comunque sistemare l'equilibrio difensivo per la prossima gara».
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Garcia: “Siamo a metà strada”
"Ho visto calma, gioco collettivo e ritmo alto. Sono queste le armi che le grandi squadre devono avere. Possiamo farcela"
IBARBO CENTRAVANTI - È il turno dei singoli: «De Rossi? È un grande giocatore e lo ha dimostrato ancora una volta. Iturbe invece deve giocare con più lucidità. Mancano oramai due gare e spero che possa aiutarci a conquistare la Champions. Sono certo che l’anno prossimo farà una grande stagione. Ibarbo? Sta facendo benissimo, forse gli manca il gol, ma contro l’Udinese ha fatto davvero una buona partita. Deve convincersi che può giocare da punta centrale, ha tutto per farlo». Fisico, volontà e corsa certamente. Meno il killer instinct: appena 22 reti in 237 gare di club. Prosegue poi, menzionando quasi l’intera rosa: «Mapou ha fatto una grande partita. E’ normale che quando si deve vincere si deve pressare alto e attaccare tanto e infatti abbiamo fatto molti cross e tiri. Il problema è che dobbiamo essere più allineati in certe azioni difensive. Totti? Ha fatto il suo dovere da capitano».
LA GARA CON LA LAZIO - Il pensiero di Garcia corre velocemente al derby: «Con la Lazio abbiamo due risultati su tre ma non siamo fatti per cercare il pari. È un derby e dunque va giocato per vincerlo. L’ho detto ai ragazzi nello spogliatoio: siamo a metà strada, l’altra metà è contro i biancocelesti. Vogliamo qualificarci in Champions senza passare dai preliminari: quelli li giocheremo tra una settimana. Ora bisogna preparare bene la partita». Oggi verrà ufficializzata la data della stracittadina. I due giorni di riposo concessi alla squadra lasciano intendere come lo slittamento del derby sia dietro l’angolo. Rudi, però, usa prima l’ironia («In questi giorni ci siamo visti troppo con i giocatori, per cui se non ci vediamo due giorni è meglio»), poi gonfia il petto: «C'è un regolamento e va rispettato. Non vedo il motivo di uno spostamento. Comunque possiamo giocare quando vogliono. Lunedì, martedì alle due di mattina, facciano loro. Noi la giocheremo per vincere». Inevitabile arriva la domanda sul ritiro-light andato in scena la scorsa settimana: «Mi sono già espresso su questo. Penso che riflettere un po’ e fare delle cose intelligenti serve di più a una squadra, rispetto al fare altre cose con il sangue caldo che magari non servono».
PAROLE DA CAPITANO - Passerella finale per Totti: «Per noi vincere contro l’Udinese era semplicemente indispensabile, si tratta di un successo essenziale. A tratti abbiamo sofferto, andare sotto non è mai semplice, però la risposta della squadra è stata positiva e abbiamo creato tante occasioni. Rimontare uno svantaggio e ribaltare il punteggio è segno di convinzione e voglia di fare bene. Daje Roma, ora più che mai». Sipario.
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