Quando Eusebio Di Francesco era calciatore in campo aveva bisogno di conquistare il territorio con la corsa. Oggi, da tecnico, lo riempie con il corpo, con la voce, con la forza delle idee. Lui è l'insegnante, il generatore di ciò che ha appreso da discepolo, scrive Alessandro Angeloni su Il Messaggero.
rassegna stampa
Eusebio entra a gamba tesa
Il tecnico vuole dai suoi ragazzi lavoro, serietà, applicazione. Un calcio colto, verticale, veloce e organizzato. Poca filosofia e tanta sostanza
Spiega i sistemi di Zeman (il 4-3-3, il gioco verticale), urla come Capello ("ma noooooo"). Si arrabbia ma non umilia. Oggi se guardi il campo di Pinzolo lo sguardo finisce subito su di lui. Eusebio è allenatore verace e fisico, con idee innovative. Ti spiega toccandoti, acchiappandoti la maglia. "Qui no, devi stare lì" e vedi il ragazzo x trascinato con forza da una parte e l'altra del campo. Non manesco, per carità, fisico però sì. E il ragazzino di turno (e non solo) lo sta a sentire, perché oggi questo gli passa il convento.
"Se alleni una squadra di giovani o se alleni una big, cambia poco: il metodo è lo stesso», ci disse qualche tempo fa. Quello è l'obiettivo in questa a fase: non mostrarsi demotivato e non abbandonarsi allo sconforto. Non può permetterselo. Lavoro, serietà, applicazione, il non essere distratti dai cellulari e non vivere Pinzolo come una tappa turistica. Eusebio vuole un calcio colto, verticale, veloce e organizzato.
Durante gli allenamenti si sente solo la sua voce, rimbalza il suo eloquio acqua e sapone. "Cos'è questa giocata? Non mi piace un c...". Oppure a Sadiq. "Dentro, veloce, chi attacca la porta, mia sorella?". Poca filosofia e tanta sostanza. Ai tifosi presenti piace, qualche applauso nasce spontaneo e lui incassa volentieri, e ringrazia, alzando la mano. Eusebio tira fuori la grinta, corre appresso al pallone, spiega, dirige l'esercizio con cura. "Quanto mi piace... bravi bravi", a volte va dicendo dopo una sovrapposizione finita bene; "Dietro male male, ma cos'è sta roba qua?", se non va.
Ieri mattina, altre prove tattiche. Difesa che scende e sale dopo il recupero palla, scarico sul centrale (Gonalons), palla laterale, prima alla mezz'ala, poi all'esterno alto, quindi la corsa lunga del terzino. Squadra cortissima e grande lavoro sulle fasce.
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