Arrivederci al 2021. Alla fine ha prevalso la linea che l'Italia aveva portato avanti per prima. Fin dal Congresso di Amsterdam del 3 marzo: terminare quello che si è iniziato per evitare il collasso economico del sistema, scrive Emiliano Bernardini su Il Messaggero.
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Europei nel 2021, rebus scudetto
La Uefa ha ufficializzato la decisione di rinviare di un anno la kermesse e preme per dare priorità a Champions ed Europa League. Resta il nodo dei campionati
La Uefa ha optato per la scelta più semplice e sicura, forte soprattutto del fatto che avrà priorità per Champions ed Europa League (Qualche lega, vedi la Premier, potrebbe optare per assegnare lo scudetto senza finire la stagione).
Gli Europei si disputeranno tra 12 mesi: dall'11 giugno all'11 luglio. Tra un anno di sicuro sarà più semplice giocare e soprattutto si evitano una serie di problemi legati all'ipotesi della finestra invernale (23 novembre-23 dicembre). Un'idea che non aveva trovato consensi soprattutto nella Federazione inglese (tra le più ricche).
Posticipato l'Europeo, per la Uefa ora Champions ed Europa League diventano prioritarie. Tanto che se necessario verranno annullati gli slot esclusivi nei campionati per giocare le coppe nei week-end. D'altronde portano diversi miliardi (circa 3) nelle casse di Nyon che non reggerebbe un rinvio anche di queste. Per queste che Ceferin vuole rimanere inalterati i format in modo da non dover perdere soldi dei diritti tv. Per l'Europa League si è ipotizzata la ripartenza il 30 aprile e per la Champions il 5 maggio, con le due finali in calendario il 24 e il 27 giugno si parla di final four o final eight ma ci sarebbe un piano anche per luglio). Un problema per l'Italia che ha un calendario già strapieno (Figc e Lega di A ne hanno parlato parecchio). L'ipotesi di 9 turni infrasettimali al momento è impensabile.
Come e quando si riprenderà resta un grande punto interrogativo.
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