ROMA - E chissà che Zeman non diventi fonte suo malgrado di un'altra polemica "politica" quella tra il Fatto Quotidiano che lo esalta e sbertuccia il tecnico juventino Conte (da segnalare oggi una lunga intervista "zemaniana" del Direttore Padellaro al Romanista) e appunto il quotidiano diretto da Maurizio Belpietro.
rassegna stampa
E Zeman diventa un “caso” politico
ROMA – E chissà che Zeman non diventi fonte suo malgrado di un’altra polemica “politica” quella tra
Il direttore del Fatto ribadisce nell'intervista la linea del suo giornale: un interviento "a gamba tesa" a favore di Zeman. Quella della Juventus, per Padellaro, è l'ennesima commedia italiana, una messinscena, con «questi processi, maxi-superprocessi, Conte condannato eccetera, poi uno prova a dire - come ha fatto Zeman - ma non perché l'abbia fatto lui: "Guardate ma che condanna è se continua ad allenare? E subito si scatenano tutti: "Come ha osato?". Mentre nello stadio di Udine Conte è in bella mostra nel gabbiotto, quasi a ostentare questa privazione della libertà. E adesso aspettiamo il sesto grado di giudizio e, vedrete, Conte tornerà presto tra noi».
E la Figc, che la Juve ha insultato, gridando alla caccia alle streghe, cosa fa? «Porge l'altra guancia. Siamo al perfetto cattolicesimo: uno gli dice qualunque cosa e non succede niente», aggiunge ironico ironico Padellaro.
«Zeman è un gigantesco alibi. Devo dire che sono stati fortunati i Signori del pallone, quando non si sa come è stato chiamato alla guida della Roma questo signore per bene. E' stata la loro fortuna perché così hanno potuto dire: "Non è vero che il calcio in Italia è malato, che è il calcio di Moggi, di Scommessopoli, avete visto che c'è Zeman in questo modo?". E' come se l'avessero preso loro, è il loro alibi». Una grande ipocrisia collettiva, una corsa a schierarsi con il boemo: «Molti di quelli che parlano bene di Zeman se potessero lo strozzerebbero. Ci sono sempre delle locuzioni che accompagnano i discorsi su Zeman: "E' il migliore... però sulla storia con la Juve doveva evitare...".».
Il boemo è stato anche accusato di fomentare la violenza, con le sue parole su Conte. «E' stato detto che quando la Roma andrà a Torino se succederà qualcosa di brutto sarà colpa di Zeman - sottolinea Padellaro - . Ma come?! Qui si rubano le partite, si falsano i campionati, si pedinano gli arbitri, si vendono i giocatori, è un modo in cui tutti possono fare qualunque cosa e il reato più grande è quello di dire le cose di buon senso!»
Baldini. Per Padellaro il ritorno di Zeman «non è un caso. Io adoro Franco Baldini. E' stato fortuito nel senso che nessuno pensava a una fine così repentina di Luis Enrique. [..] Chiamare Zeman è stata una scelta romantica ma anche etica. E' stata una grande idea, era il beniamino dei tifosi della Roma che non l'hanno mai dimenticato, e questo a pensarci bene è la cosa più bella. E' stata una grande scelta di Baldini che peraltro è odiatissimo, forse anche per questo».
La speranza. Zeman, conclude, è una speranza: «il suo lavoro con i giovani, soprattuto in un paese dove i giovani vengono trattati malissimo. I giovani calciatori si salveranno se allenati a inseguire la verità, le cose vere che fanno di questo gioco uno sport». Il boemo, in questo senso, è un «maestro di vita». Il suo insegnamento più bello è «la fatica. L'esaltazione del sudore, Zeman impone dei modelli sportivi molto belli».
E la Roma? dove arriverà? «So che con Zeman si andrà allo stadio a vedere una squadra che farà tutto quello che potrù fare. Fino alla fine, sempre. E questo è il massimo che si può chiedere». Il 29 settembre c'è la sfida con la Juventus: «Sogno che i tifosi della Juventus facciano uno striscione come quelli dell'Inter domenica scorsa a San Siro. Lo so, ho esagerato. Forse chiediamo troppo. Allora, mi accontenterei del rispetto verso il maestro».
FONTE: ilmessaggero.it
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