Il Sassuolo gli ha regalato la serenità della quale Di Francesco aveva bisogno. E anche la prestazione che andava cercando. Complice un atteggiamento tattico a dir poco scriteriato di De Zerbi, la Roma si ritrova, scrive Stefano Carina su Il Messaggero.
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Di Francesco: “Siamo sulla strada giusta per crescere”
Il tecnico applaude la Roma: "La nostra miglior partita dell’anno"
Eusebio può tirare un sospiro di sollievo: "Dal punto di vista tecnico penso sia stata la migliore partita della stagione anche se mi scoccia il gol subito nel finale per una questione di mentalità. Siamo però sulla strada giusta. Momento non facile? Ci sarebbero tante cose da dire - ammette sibillino - Al di là di tante chiacchiere non mi è mai mancato il sostegno della società. A Roma si sa che quando mancano i risultati si mette in discussione l’allenatore, ma io mi sento sempre in discussione. Abbiamo vinto una partita e ora dobbiamo dare continuità. Sono a capo di questa squadra e devo essere bravo a dare continuità di risultati e di prestazioni".
Vincere anche sabato a Parma allontanerebbe definitivamente le indiscrezioni riguardanti la sua posizione in bilico: "Affronteremo una squadra difficilissima, ostica, che non fa grande possesso ma verticalizza subito innescando gli attaccanti. Non sarà una gara semplice, noi dovremmo interpretarla diversamente da quella contro il Sassuolo che ci ha permesso invece di giocare a viso aperto".
Parole d’elogio per Schick e Zaniolo: "Patrik ha grande qualità, attacca bene la porta quando ci sono spazi ampi. È stato molto bravo, magari poteva fare anche un gol in più se non si fosse accontentato. Se rimane a gennaio? Non abbiamo parlato di mercato assolutamente, è un ragazzo su cui il club ha investito tanto, ci sono dei percorsi. Qui a Roma sono maestri a osannarti o a buttarti giù. Quando abbiamo venduto Nainggolan all’Inter, ho chiesto ad esempio due giocatori giovani, tra cui Nicolò. Mi voglio prendere questo merito con la società. Ma i giocatori vanno messi in campo. Io lo misi col Real Madrid e tutti mi presero per matto. Per me non esiste la carta d’identità. Con l’Inter non aveva mai fatto una panchina ed ora per noi è diventato una pedina importante, ma deve continuare a lavorare con umiltà".
A proposito di Perotti: "È uno di quei giocatori che ti fa vincere gli uno contro uno, che nel calcio sono fondamentali. Specialmente con le squadre chiuse diventa fondamentale. La fortuna è che piano piano sta ritrovando la condizione ottimale". E ieri s’è vista la differenza di averlo o meno a disposizione.
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