(Il Messaggero - M.Ferretti) Inseparabili. Vedi l’uno e vedi anche l’altro. Impossibile o quasi beccarli lontani, distanti. Daniele De Rossi, del resto, non l’ha mai nascosto: «Andrea è forse il miglior amico che ho nel mondo del calcio». Andrea è Pirlo, compagno di stanza e di reparto di DDR in azzurro. I due sono autentiche colonne dell’Italia fin dai tempi del mondiale tedesco; due campioni del mondo che si completano e che portano qualità e quantità alla nazionale attualmente allenata da Cesare Prandelli. «A me piace giocare da centrale, ma visto che in Nazionale in quel ruolo c’è quello che io considero il più forte centrocampista al mondo mi sposto e faccio il mediano», ha più volte ripetuto Daniele. Due centrali di centrocampo con caratteristiche tecniche differenti, ma entrambi fondamentali per le rispettive squadre: più geometrico lo juventino, più tattico il romanista. De Rossi è più portato alla copertura difensiva, ma questo non vuol dire che Pirlo non partecipi alla fase difensiva della propria squadra: lo fa in maniera diversa da DDR, capace di giostrare anche da difensore centrale, cosa improponibile per Pirlo. Simili ma non uguali, ecco perché possono giocare in tandem.
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De Rossi-Pirlo, oltre la maglia
(Il Messaggero – M.Ferretti) Inseparabili. Vedi l’uno e vedi anche l’altro. Impossibile o quasi beccarli lontani, distanti.
VOGLIA DI PALLONE Domenica sera, allo Juventus Stadium i due saranno avversari, non nemici. E anche/soprattutto dalle loro prestazioni dipenderà l’esito del big match tra Juventus e Roma. Pirlo, pur di non mancare il faccia a faccia con la squadra giallorossa, ha ricominciato ad allenarsi subito dopo Natale per recuperare dall’infortunio al ginocchio; De Rossi l’ha imitato per recuperare la condizione dopo quel guaio all’alluce: segno che entrambi hanno una voglia matta di non saltare l’appuntamento, di rispondere positivamente all’appello dei rispettivi allenatori. I due in passato si sono affrontati 16 volte, 12 quando Pirlo indossava la maglia del Milan: De Rossi ha vinto 6 volte (solo una volta contro il Pirlo juventino, però) mentre Andrea 5 (con 2 reti; per DDR solo un gol). Se non fosse stato per la squalifica che gli ha impedito di giocare contro il Catania, De Rossi non avrebbe saltato neppure un secondo di campionato: Pirlo, invece, è rimasto a guardare dalla partita contro l’UdinRudi Garcia, che in estate ha voluto fortemente che restasse alla Roma, gli ha affidato con fiducia le chiavi del centrocampo della Roma e Daniele, tornato a sentirsi un giocatore davvero importante, ha risposto con un’impressionante striscia di prestazioni ad altissimo livello, e con il gol apri-campionato di Livorno.ese del primo dicembre in poi: la sua presenza domenica ormai è certa, perché non v’è dubbio che Conte prima di rinunciarci - se e quando il numero 21 sta in piedi - ci penserebbe un milione di volte. O forse più.
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