Un punto a Cagliari, nel pieno del caso Dybala; la sconfitta inaspettata contro l'Empoli all'Olimpico, con un risveglio tardivo e la rete di Shomurodov; il pari conquistato con personalità a Torino contro la Juventus, tra mille difficoltà, con una squadra ancora da rifinire, visto che il campionato per la Roma è cominciato il 18 agosto e la sfida dell'Allianz è caduta il primo settembre, poche ore dopo la chiusura delle trattative. La prima mini fase si è chiusa con due punti, un solo gol realizzato: non è questa la Roma che aveva pensato De Rossi, scrive Alessandro Angeloni su Il Messaggero. Ma ora si riparte, con altri presupposti e nuove-vecchie ambizioni. Quella che vedremo domani a Marassi contro il Genoa sarà una Roma diversa, con De Rossi che in questa sosta ha potuto programmare la risalita. Due punti in classifica sono una miseria, ma siamo solo all'inizio. Il Genoa è già uno snodo, che ci farà intuire che stagione sarà, se l'obiettivo Champions sarà faticoso o meno problematico rispetto a quanto immaginato.
Il Messaggero
De Rossi e la Roma, adesso viene il bello
Il tecnico non vedeva l'ora che si chiudesse la finestra di mercato, lo stress di inizio estate si è prorogato per troppo tempo, specie in quel mese di quasi inattività dopo i colpi Dovbyk e Soulè (più Le Fée e Sangarè arrivati poco prima). Sarà una Roma tutta da scoprire, non sappiamo con certezza se De Rossi continuerà con il 4-3-3 che aveva studiato o, se l'arrivo di Hummels ed Hermoso lo porterà a provare i tre dietro, agevolando pure il rilancio di Dybala. A Torino De Rossi ha lanciato dall'inizio il solo Saelemaekers, mentre Koné è sceso in campo solo nel finale. Il francese sarà il volto nuovo domani a Genova, considerato da De Rossi un elemento imprescindibile. Capiremo pure se il tecnico avrà la forza di puntare ancora su Pisilli, che secondo De Rossi"va più forte degli altri e non si la- menta mai" e se si sentirà pronto a staccarsi dalle vecchie certezze Paredes e Cristante. Sarà una prova generale anche per definire la portata di un acquisto come Abdulhamid. Che in Arabia è dominante, ma il nostro campionato e ben altra cosa. DDR si aspetta di ritrovare un nuovo Pellegrini dopo l'infortunio, un Dovbyk più coinvolto dalla squadra e un Dybala capace di rendere al meglio anche da gestito illustre. Si riparte con il nodo Zalewski, finito al margini del progetto Roma per le note questioni di mercato.
Ma l'assenza del polacco non dovrebbe spostare nulla: in ogni zona del campo c'è un (presunto) titolare e un suo doppione, e questo De Rossi chiedeva. A partire dal portiere, ruolo ben coperto da Svilar e Ryan (più il terzo, Marin). A destra, Celik e Abdulhamid (e Sangaré); a sinistra Angelino più Dahl, fuori dalla lista Uefa; al centro della difesa, c'è esperienza, cattiveria e piedi buoni con Mancini, Ndicka, Hummels ed Hermoso, che può fare anche l'esterno sinistro. A centrocampo c'è la freschezza di Pisilli, Baldanzi, l'energia di Koné, più Le Fée, Pellegrini, Cristante e Paredes, davanti a sinistra El Shaarawy, Saelemaekers, Dovbyk e Shomurodov, più Dybala e Soulé.
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