«Se lo dicono i numeri, vuol dire che siamo davvero la migliore difesa del mondo». Bonucci gonfia il petto in Aula Magna. L'Italia, non solo adesso con il blocco Juve, ha da sempre costruito i suoi successi sull'efficacia del reparto arretrato. Basta pensare che, durante l'ultimo mondiale vinto (Germania 2006), su azione prese solo 1 rete (autogol di Zaccardo, contro gli Usa). Funziona oggi, come prima. Davanti, invece, la situazione peggiora di partita in partita. I migliori attaccanti, a guardare la classifica dei cannonieri, restano Toni (13 reti) e Di Natale (10): hanno però entrambi 38 anni e non possono essere presi in considerazione. Conte ha dunque pochissima scelta. Anche perché il raccolto delle punte, ultimamente, è misero. Due dati: 1) Chiellini, 2 gol (a ottobre contro l'Azerbaigian), è il finalizzatore doc della sua gestione (9 reti in 6 gare e mai più di 2); 2) Osvaldo, uscito dal gruppo a novembre (0 presenze) e lasciato il nostro Paese a gennaio, è il più ispirato (7 gol con l'Inter e già 5 in 6 partite con il Boca). Nei fatti si tiene stretto il marcatore bianconero, rimpiangendo il centravanti più lontano.
rassegna stampa
Conte in ansia, Italia spuntata
Tanti problemi in attacco per il c.t. azzurro, a cominciare dallo scarso rendimento dei centravanti, e poche alternative
NUMERI PREOCCUPANTI Chi è qui deve sicuramente ritrovare la mira. Per non perdere il posto. Immobile, titolare 5 volte su 6 con Conte (1 rete nell' amichevole contro l'Olanda), ha segnato solo 2 gol nel 2015 (in Coppa di Germania, però). Non è un caso che nel Borussia Dortmund ormai sia riserva. Zaza, 4 presenze dall'inizio e sempre in coppia con Immobile, non fa centro dal 1 febbraio e nel nuovo anno c'è riuscito solo 3 volte. Pellè, 1 gara in Nazionale e 1 rete (a Malta), in Premier si è fermato il 20 dicembre e l'ultima rete l'ha realizzata il 24 gennaio in FA Cup. Il ct, domani sera a Sofia contro la Bulgaria, punterà ancora su Zaza e Immobile, senza dimenticare che chi resterà fuori si è presentato a Coverciano con più gol in valigia: in 2 mesi e mezzo, dopo le feste, Eder e Gabbiadini hanno contato fino a 5 gol, Vasquez si è fermato a 2. Cerci, difeso in pubblico da Conte, non ha ancora festeggiato con il Milan e ha fin qui segnato solo 1 rete con la maglia dell'Atletico. Lui è stato inserito nel gruppo dei centrocampisti. Salvo, ma non del tutto. Anche se il discorso si allarga all'intera stagione, le cifre restano allarmanti: Immobile 10 reti in 26 match (solo 3 in Bundesliga), Zaza 9 in 24, Pellè 12 in 36, Gabbiadini 14 in 31, Eder 12 in 27 e Vazquez 7 in 28 (ha la media più bassa delle 6 punte azzurre, ma è anche quello che gioca più lontano dalla porta).
SENZA NUOVE PROPOSTE Se si sommano i gol azzurri, il rendimento è ancora più scadente: Immobile (5 presenze), Zaza (4) e Pellè (2) ne hanno fatto solo 1 a testa. Come Bonucci (il giocatore che ha concluso di più verso la porta avversaria), De Rossi, Candreva e il debuttante Okaka. A proposito di Okaka: è lui l'ultimo marcatore azzurro. Firmò il successo contro l'Albania il 18 novembre scorso a Genova. L'Italia di scorta si affidò a lui e a Matri nei 25 minuti finali. Sostituirono i deludenti Destro e Giovinco, bocciati da Conte per motivi diversi: il primo sta faticando anche nel Milan (solo 2 reti), l'altro è volato in Canada (con il Toronto ha per ora fatto cilecca, con la Juve appena 2 gol in Coppa Italia) e con l'Italia ha spesso steccato (1 rete).Nemmeno Okaka (4 gol in 29 partite) e Matri (7 con il Genoa in 17 gare e nessuna con la Juve in 2match) sono stati confermati. E Balotelli (4 reti, solo 1 in Premier, e 23 presenze), dopo 5 giorni passati a Coverciano prima della sfida contro la Croazia del 16 novembre, non ha avuto, decisione scontata e annunciata, una nuova chance. El Shaarawy, invece, è infortunato (entrò, al posto di Immobile, all'inizio della ripresa contro la Croazia) e chissà se un giorno tornerà in Nazionale. «Avrei voluto vedere Sansone del Sassuolo, ma senza stage non è stato possibile» ha rivelato Conte. L'esterno, 23 anni, è l'unica opzione rimasta: nato a Monaco da genitori salernitani, non ha certo il physique du rôle del bomber (8 gol in 28 partite).
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