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Il Messaggero

Assist di Totti, palla a De Rossi

Assist di Totti, palla a De Rossi - immagine 1
Dal nodo Dybala al ruolo di parafulmine: ecco come DDR affronterà le problematiche sollevate da Francesco
Redazione

C'è chi pensa che Francesco Totti sia stato il ventriloquo di Daniele De Rossi e chi, invece, sostiene che l'ex capitano della Roma, con quelle dichiarazioni rilasciare a Il Messaggero, abbia creato un problema all'amico tecnico, soprattutto nei rapporti con il club, scrive Alessandro Angeloni su Il Messaggero. Le criticità, Daniele, le conosce bene e forse Francesco è stato cinico, incauto, o forse solo lungimirante, a scoperchiarli in pubblico, magari aiutandolo (invitandolo), da fuori. Il consiglio di Totti all'amico Daniele e in più l'augurio (l'invito) che il club faccia chiarezza sugli obiettivi, sulle scelte di mercato e sulla stagione, per non caricare il tecnico di responsabilità che non gli competono. Perché è il caso di dividerle, non può essere lui l'unico parafulmine, come Mou: c'è Daniele, quindi tutto il resto è intoccabile e non conta. Una figura calcistica, che faccia da secondo parafulmine, secondo Totti, servirebbe: nella Roma c'è un direttore sportivo, Florent Ghisolfi, deputato al mercato, c'è Lina Souloukou che si occupa di far quadrare i conti, della gestione di Trigoria, dei dipendenti etc, manca un Totti? Sì, forse Daniele ne avrebbe bisogno. Ma quella figura non è lui, che già Mourinho aveva caldeggiato. Non se ne fece niente all'epoca, non se ne farà nulla adesso. Le scelte sono dei Friedkin e vanno rispettate, questo lo pensa, a malicuore, anche Totti. Ecco, le parole di Francesco ("sono deluso, se vado in un altro club, la figuraccia la farebbe la Roma e non io") in questo caso fanno male più a lui che al club o allo stesso De Rossi.

E veniamo al punto Dybala. Qui Totti nella nostra intervista fa capire chiaramente come la permanenza di Dybala, possa far cambiare le strategie tattiche di De Rossi, che per un'estate ha lavorato spesso su un modulo, il 4-3-3. Paulo, come ricorda l'ex capitano, resta uno dei più forti della squadra, ma 1) nel 4-3-3 o fa il falso nove oppure non è di facile collocazione. 2) Vista la sua storia, tre partite ravvicinate non le può fare e quindi ci sta che qualche volta possa andare in panchina. De Rossi non è masochista e di calcio capisce, sa bene il valore tecnico di Paulo, ma sa anche che per valorizzarlo dovrà apportare qualche modifica al piano A. Giocare con due punte, è una soluzione; due mezze punte più Dovbyk è un'altra. In mezzo c'è la voglia/necessità di valorizzare Soulé, che occupa la stessa mattonella di campo del suo idolo Dybala. L'ex Frosinone a sinistra non è una soluzione a lungo termine, ma solo per attimi di partita. A Totti non piace il mercato della Roma, mentre De Rossi si era detto felice per gli acquisti fatti.