Altro giro, altra corsa. Domenica sera, Ghisolfi, nel pre-gara: "L'allenatore? Lo annunceremo quando saremo pronti". Ergo, la Roma non è (ancora) pronta. Sempre domenica ma nel post-partita, Ranieri: "Sì, l'accordo c'è, quando Friedkin vorrà dire il nome lo di-


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Aspettando Dan
rà". Tradotto: è tutto fatto, manca solo l'annuncio, scrive Stefano Carina su Il Messaggero. Due binari paralleli che speriamo prima o poi s'incontrino. Magari già questa mattina, di martedì, come spesso la Roma ha abituato nel recente passato quando ha dovuto comunicare qualcosa d'importante. Ma Claudio da quando è arrivato è stato sì allenatore, risollevando una stagione che aveva preso una brutta piega, ma soprattutto dirigente. E come tale, non c'è nulla di male nel fare da scudo alla proprietà che ti ha scelto e che ora ti vuole come consulente privilegiato. Anzi, quasi un obbligo, al di là di quello che Ranieri può rappresentare per la piazza. Proprietà Usa che probabilmente il suo sostituto lo ha individuato ma non si aspettava ci fossero tante difficoltà per andare a dama. Il nome è quello di Cesc Fabregas. Possibile però credere che la Roma si sia mossa così in ritardo sapendo da mesi di dover cercare un nuovo tecnico?
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