A meno di accelerazioni improvvise, serviranno ancora due-tre giorni per la risoluzione del contratto con l’Atalanta e la sottoscrizione del triennale di Gasperini con la Roma. Ieri il tecnico era presente al Roland Garros, oggi sarà in città per partecipare al matrimonio di Scamacca. Attaccante che Gian Piero si porterebbe volentieri nella nuova avventura a Trigoria ma che per costi e soprattutto infortuni non rientra nei piani giallorossi. Molto del mercato dipenderà dalle cessioni e dalle offerte che saranno recapitate a Trigoria. Per intenderci, se Svilar sarà ceduto oltre a trovare un sostituto, la Roma avrà più margine di manovra. Cambierebbe fino ad un certo punto, invece, il discorso relativo ad un eventuale addio di Dovbyk. Gasperini - scrive Stefano Carina su 'Il Messaggero' - ha già fatto presente che per una squadra che gioca le coppe, "è fondamentale avere cinque attaccanti per due ruoli".


Il Messaggero
Arriva Gasperini e la Roma cambia
Due ci sono, Dybala e Soulé. Considerando (per ora) anche Artem, ne mancano due. Shomurodov difficilmente resterà; per Abraham si sta già cercando una sistemazione in Premier. Krstovic ha lasciato intendere che lascerà Lecce, ma la Roma non vuole partecipare ad aste. Discorso simile per Lucca. Per questo motivo si stanno monitorando anche altre piste come Woltemade, corazziere di due metri dello Stoccarda (12 reti nell'ultima Bundesliga), e dello statunitense Sargent, attaccante più dinamico da 15 gol e 5 assist in Championship con il Norwich. Con Paredes vicino all’addio, Pellegrini che dovrebbe restare e il sogno Frattesi che resta sullo sfondo (il Napoli preme), è la difesa l’altro reparto al quale Gasperini vorrebbe mettere mano. È seguito da tempo Balerdi del Marsiglia. Ma i giallorossi proveranno a chiedere al Bologna anche uno tra Beukema e Lucumì. Altra pista da seguire è quella che porta a Kossounou. Ma c'è però la controindicazione della Coppa d'Africa, che si giocherà in Marocco dal 21 dicembre al prossimo 18 gennaio. E la Roma, in tal senso, già perderà Ndicka. A meno che l’ivoriano non lasci prima. Il suo destino è legato a doppio filo con quello di Svilar. Ad oggi vederli entrambi nella nuova Roma targata Gasp appare difficile.
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