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rassegna stampa

A pranzo con Roma-Lazio

Quarto appuntamento stagionale, e per la prima volta in assoluto alle 12,30, della sfida infinita della Capitale. I giallorossi giocano per blindare la zona Champions i biancocelesti per avere la certezza dell’Europa League

Redazione

La Roma e la Lazio, per la prima volta nella loro storia, si ritrovano all’Olimpico in un orario inedito per il derby. Appuntamento alle 12 e 30, quando di solito si apparecchia la tavola, come scrive Ugo Trani su Il Messaggero.

Ma, anche se è il 4° stagionale, il derby resta comunque la Partita: niente e nessuno la potrà cambiare. L’attesa è sempre la stessa, soprattutto nelle due tifoserie che riescono a trovare comunque qualcosa che possa rendere unico l’Evento, a prescindere dalla classifica.  I giallorossi secondi e i biancocelesti quarti, separati da 11 punti. La vittoria permetterebbe di affacciarsi subito sul futuro, mettendo al sicuro, a 4 giornate dal traguardo, le rispettive posizioni, utili rispettivamente per evitare i preliminari di Champions e di Europa League.

Spalletti si vuole riscattare davanti a Inzaghi che, nelle gare di Coppa Italia, ha vinto il duello sul piano tattico. E la Roma, con 4 punti in più del Napoli terzo e con il vento favorevole degli scontri diretti, vorrebbe non limitarsi a blindare il 2° posto, tenendo ancora aperta la corsa per il titolo. E proprio qui si inserisce Inzaghi che, pure in pubblico, è uscito allo scoperto: la Lazio ha la possibilità di chiudere il discorso scudetto e avrebbe la chance di sfidare i campioni, oltre che nella finale di Coppa Italia, pure nella Supercoppa.

Nella Lazio il tecnico ha svelato la sua traccia che sarà simile a quella usata nelle semifinali di coppa: non cambia, dunque, quel 3-5-1-1 che gli ha permesso, con l’attesa e il contropiede, di andare a dama. Con qualche novità: Keita, piazzato alle spalle di Immobile, può stavolta partire dall’inizio e spingere Felipe Anderson fuori dalla formazione titolare; Lulic a sinistra al posto di Lukaku, con l’esperienza e la qualità del primo preferite alla corsa e alla potenza del secondo. Spalletti, invece, va ancora più indietro e pensa di cominciare il derby con il 4-3-3, usato il 4 dicembre proprio in campionato (quel giorno, per la verità, partì con il 4-3-2-1 per l’indisponibilità di Salah). Assetto per la vittoria (2-0) nella partita d’andata senza rischiare niente. Di sicuro più equilibrato di quelli scelti il 1° marzo per il fatale ko (2-0) e il 4 aprile per l’inutile successo (3-2).

I 139 punti che si porta in campo ne fanno il derby d’Italia: la Roma (75) e la Lazio (64) ne hanno raccolti più delle squadre di Torino, Milano e Genova. E vanno più forte di un anno fa: 10 punti in più per i giallorossi, 16 per i biancocelesti. Solo l’Atalanta quinta in classifica ha fatto meglio: 26.