rassegna stampa

Stekelenburg per dimenticare

(Corriere dello Sport – A.Ghiacci) Un anno dopo, una domenica molto particolare. Probabilmente tutti i problemi di Maarten Stekelenburg sono nati proprio a San Siro,

Redazione

(Corriere dello Sport - A.Ghiacci)Un anno dopo, una domenica molto particolare. Probabilmente tutti i problemi di Maarten Stekelenburg sono nati proprio a San Siro, il 17 settembre dello scorso anno. Fu allora che il portiere olandese, dopo un quarto d’ora dell’ultimo Inter-Roma, ricevette un calcio alla tempia dal brasilaino Lucio (oggi alla Juventus). Da allora una stagione con più ombre che luci, sia con la maglia della Roma che con quella della nazionale olandese: tanto che il suo nome era stato inserito dalla società nella lista dei possibili partenti prima che i conti fossero sistemati con le ultime cessioni di Bojan e Borriello. «Di quella sera ricordo soltanto le luci dell’ambulanza - aveva dichiarato tempo fa Stekelenburg, che nell’occasione perse i sensi - non ho avuto il tempo nemmeno di impaurirmi, per rendermi conto di quanto accaduto ho visto l’impatto in tv» .

TITOLARE - L’ex portiere dell’Ajax, arrivato a Trigoria la scorsa stagione a fronte di un investimento di 6,5 milioni di euro, oggi è di nuovo il primo portiere della Roma. Era finito in orbita mercato, oltre che per le prestazioni poco incoraggianti, anche perché il suo è un nome di livello internazionale e all’estero (in Premier soprattutto, alla fine il Tottenham ha preso Lloris dal Lione) c’erano club interessati. Zeman nel frattempo, allertato sull’eventualità, ha chiesto l’uruguaiano Goicoechea: «Mi sembra strano - ha detto ieri il boemo - che ci sia tutto questo stupore rispetto al nuovo ingaggio del terzo portiere, tutte le squadre di serie A hanno tre portieri...» . Vero, ma la questione era stata sollevata proprio dall’allenatore giallorosso, durante i primi giorni di ritiro a Riscone: «Neanche tra i portieri ci sono titolari» . E allora c’erano solo Stekelenburg e Lobont. Dopo l’esperienza con Luis Enrique si pensava che anche Zeman fosse indirizzato a sfruttare le caratteristiche del romeno, più che quelle dell’olandese, forse poco adatte a un certo tipo di gioco. Oggi però Stekelenburg è il titolare, primo di una lista che arriva a tre con Goicoechea e finisce a quattro con il rientrante Julio Sergio (il brasiliano ha ancora due anni di contratto, scadenza 2014 con ingaggio di 1,4 milioni lordi all’anno).

RITORNO - A Milano Stekelenburg era già tornato in occasione della sfida con il Milan, non una delle sue migliori partite. «Anche con l’Ajax avevo preso una botta del genere ma non ho mai pensato a utilizzare il caschetto (la protezione che da anni usa Cech del Chelsea, ndr) mi dà fastidio» . Se il buongiorno si vede dal mattino va detto e sottolineato che alla prima di campionato, domenica scorsa contro il Catania, Stekelenburg ha dato di nuovo dimostrazione di essere un portiere molto affidabile: la parata su Gomez tutto solo, quando i rossazzurri erano già in vantaggio per 1-0, è da portiere vero. 

TRANQUILLITA’ - Il numero uno giallorosso, nel frattempo, ha vissuto la lunga estate senza particolari preoccupazioni. Ha atteso con tranquillità gli esiti del mercato e le scelte di Zeman. Dopo un anno di Roma però, c’è da raccontare che il suo rapporto con lo spogliatoio è buono. Stekelenburg fa parte del gruppo, ha cominciato a parlare l’italiano, ride e scherza un po’ con tutti e pian piano sta imparando a giocare fuori dai pali, non piantato sulla linea di porta ma anche dieci-quindici metri fuori. Perché con la squadra sbilanciata c’è bisogno di essere pronti a un’eventuale ripartenza avversaria. Ora la speranza generale è che quanto visto con il Catania non sia l’eccezione ma la regola. E stasera, sul campo dove cominciò il periodo no, la Roma avrà bisogno anche di lui. Del miglior Stekelenburg.