(Corriere dello Sport - R.Maida) - Nell’estate 2009, Juninho Pernambucano lasciava al Lione due regali di valore incalcolabile: la maglia da gioco e un ciclo di lezioni sul calcio di punizione perfetto.
rassegna stampa
Roma, da fuori ci pensa Pjanic
(Corriere dello Sport – R.Maida) – Nell’estate 2009, Juninho Pernambucano lasciava al Lione due regali di valore incalcolabile: la maglia da gioco e un ciclo di lezioni sul calcio di punizione perfetto.
Miralem Pjanic, ragazzo umile che assorbe in fretta le cose giuste, chiese al maestro il permesso di indossare il numero 8 (ottenendolo: ovvio) e provò a imitarlo. Dopo poche settimane, nel preliminare di Champions League alla Gerland, costruì il suo primo gol con il Lione proprio su punizione. Ripetendosi, sempre in Champions ma nel girone, contro il Debrecen. Guardate i video su YouTube: posizione, stile e angolo scelto per il tiro di destro a scavalcare la barriera sono uguali a quelli di Roma-Bologna, lato curva Sud.
MODELLI - Juninho, che a 37 anni ancora si diverte nel Vasco da Gama, avrà apprezzato i progressi dell’allievo. Ma in realtà, Pjanic ha studiato prima da Zidane: era lui, non solo per i calci piazzati, l’idolo da ammirare in televisione durante l’infanzia vissuta in Lussemburgo e nell’apprendistato da campione al Metz. (...)
L’INCONTRO - Juninho è stato il secondo esempio da seguire. Pjanic, conquistato immediatamente da questo guru dei tiratori scelti, lo avvicinò timidamente in allenamento per carpirne i segreti. Poi un giorno gli domandò: «Mi insegni come si fa?». E Juninho, che aveva capito di parlare a un potenziale erede, si prestò volentieri. Alla fine degli allenamenti, nel provare i tiri in porta, gli offrì consigli preziosi su come impostare il piede, su come colpire il pallone, su come disorientare i portieri. Da Juninho, Pjanic ha imparato il calcio dritto per dritto: rincorsa frontale rispetto alla porta, pallone che si alza per superare il muro nemico e si abbassa all’improvviso, quando il portiere crede di averla scampata. (...)
IN CAMPO - A Cagliari, domani sera, Mire riprenderà la mira. Si può considerare recuperato. Ieri a Trigoria non si è allenato, perché il dolore per la ginocchiata alla coscia rimediata contro il Bologna non era passato, ma oggi dovrebbe tornare in campo. Si sente pronto a giocare. E difficilmente Luis Enrique rinuncerà a lui, che in pochi mesi è diventato una colonna della Roma. Non solo per le punizioni.
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