rassegna stampa

Nazionale, il caso Destro: “Io riserva? Ora ci penso”

Come riporta il Corriere dello Sport, la storia di Mattia Destro e del suo rifiuto al ruolo di eventuale riserva di Giuseppe Rossi, merita di essere approfondita. A Londra, qualche ora prima della partita con l’Irlanda, ha chiesto sia a Insigne...

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Come riporta il Corriere dello Sport, la storia di Mattia Destro e del suo rifiuto al ruolo di eventuale riserva di Giuseppe Rossi, merita di essere approfondita.

A Londra, qualche ora prima della partita con l’Irlanda, ha chiesto sia a Insigne che a Destro la disponibilità ad andare in Brasile come riserva. La lista può essere ritoccata fino a 24 ore prima del debutto Mondiale, in presenza di un infortunio certificato dalla commissione medica della Fifa. Prandelli ha fatto la stessa richiesta ad altri azzurri, fra cui Ranocchia. Destro ha mostrato le sue perplessità, fra i denti gli è scappato un sofferto “ora ci penso”, con una faccia che era tutto un programma. A Prandelli quel “ci penso” non gli è piaciuto affatto. Il capitano di questa Nazionale è Buffon, uno che quando sente l’inno, dopo 139 partite, ancora si emoziona. Figuriamoci se un ragazzo può tenere quell’atteggiamento. Ma nel ruolo di riserva il romanista si sentiva sottovalutato, pensava di aver diritto allo stesso riguardo di Rossi, questo era il suo pensiero, svelato a chi gli era vicino. Se Pepito fosse andato al Mondiale non è detto che sarebbe stato Destro la sua riserva, magari Prandelli portava Insigne e lasciava a casa il romanista. Poi c’è stata la partita di Londra con l’Irlanda e la necessità di portare una riserva di Rossi è scomparsa perché Pepito sarebbe rimasto a casa. A quel punto è maturata la decisione del ct: dentro Insigne e fuori Destro. Una scelta tecnica, ovvero la rinuncia al terzo centravanti, per far entrare un attaccante esterno in grado di riempire la fascia, ma di giocare anche come punta d’appoggio, nella posizione di Cassano. Con la palla al piede, Insigne dà più qualità di Destro. Al Craven Cottage, il romanista ha capito che sarebbe rimasto a casa e in quelle ore ha ricevuto una seconda richiesta: continua ad allenarti a Roma, con un programma che ti verrà inviato per email dai nostri preparatori, perché non si sa mai.