(Repubblica.it - M.Pinci) La corsa alla Champions League non illuda. Nonostante alla fine della stagione manchino ancora le due chiamate contro Catania e Sampdoria, la coppa Italia ha di fatto calato il sipario sull'annata della Roma, e l'illusione di San Siro sembra contenere un messaggio: la squadra dei miracoli non abita più qui.
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Tra tecnico e società. Futuro con tanti dubbi
(Repubblica.it – M.Pinci) La corsa alla Champions League non illuda. Nonostante alla fine della stagione manchino ancora le due chiamate contro Catania e Sampdoria, la coppa Italia ha di fatto calato il sipario sull’annata della Roma,...
L'eliminazione con l'Inter chiude di fatto la parabola di quel gruppo costruito da Spalletti sei anni fa, rianimato da Ranieri l'anno scorso e accompagnato al crepuscolo da Montella. Da oggi si inizierà a pensare alla genesi di una nuova Roma. Che, però, sembra già in ritardo. DUBBI - Sono passate esattamente quattro settimane dal concepimento di Boston, ma la Roma nata dall'unione tra DiBenedetto e Unicredit tarda a vedere la luce. E il pensiero di Perrotta ("Negli ultimi 3 mesi non avere certezze non ci ha fatto bene") se suona come alibi per il presente deve servire da monito per il futuro: impossibile sprecare altro tempo. Con la Champions, le gare ufficiali inizierebbero il 16 agosto, ma in caso di sesto posto, già il 28 luglio la Roma sarebbe in campo. E, ad oggi, certezze (a parte le linee guida dell'organigramma già definite da tempo) ancora non ce ne sono. DiBenedetto non potrà mettere piede a Trigoria fintanto che l'Antitrust non abbia fatto sentire la sua voce (ci vorranno ancora tra i 15 e i 20 giorni). Tra la fine di maggio e i primi giorni di giugno, dunque, il momento giusto. Proprio in quei giorni arriverà la risposta definitiva di Franco Baldini sui tempi del suo sbarco a Roma: il futuro direttore generale, che ha informato della situazione sia la Football Association che Fabio Capello, dovrà dire se sarà necessario attendere ottobre oppure presentarsi subito a Roma. Speranza tutt'ora saldamente in piedi. ALLENATORE - Il primo compito cui Baldini dovrà assolvere è senza dubbio la scelta del tecnico. E anche con una certa urgenza. Che il futuro dg avesse incontrato - dopo il primo, garbato rifiuto di Guardiola - il portoghese Andrè Villas Boas, non è più una notizia. "Il mio futuro è completamente legato al Porto", ha però giurato ieri l'allenatore, che tra sei giorni giocherà la finale di Europa League in cerca del terzo titolo stagionale dopo scudetto e coppa nazionale. Se i nome prediletti non sono disponibili, quelli pronti (e che recentemente hanno a più riprese ricordato di esserlo) a trasferirsi a Roma non entusiasmano. Vuoi per i loro trascorsi, vuoi per il carattere, Delio Rossi e Walter Mazzarri rappresentano soluzioni tanto comode quanto poco convincenti. Impossibile, invece, proporre un progetto a medio termine a tecnici come Ancelotti e Capello, abituati a guidare squadre pronte a vincere subito. Anche per questo, Montella resta più che in corsa. Ma se si sceglierà questa soluzione andrà convinto con delle certezze anche lui, già contattato da una Samp che vuole ripartire da zero.PROGETTI - A conti fatti, il primo a scendere in campo, a Trigoria, sarà Walter Sabatini, direttore sportivo della Roma dal prossimo primo luglio, ma già al lavoro sul mercato. Dove servirà soprattutto ringiovanire la squadra, arrivare a uno, massimo due campioni, e rinforzare un organico spento riducendo anche i costi degli stipendi. Difficile muoversi senza potersi confrontare con la guida tecnica che dovrà gestire la squadra. Ancora di più, senza poter avere (è tesserato per il Palermo fino al 30 giugno) la qualifica di diesse e contatti con la squadra. Soltanto dopo la fine del campionato - ma in caso di tracollo a Catania si anticiperà di sette giorni - il dirigente si metterà ufficialmente al lavoro: prima voce in agenda, contattare De Rossi per parlare del suo futuro, del contratto in scadenza a giugno, cercando di capire se abbia voglia di restare a Roma con un ruolo centrale e rimettersi in discussione in una squadra da ricostruire gradualmente. Da risolvere, anche la questione Vucinic: vuole andare via come ha detto mesi fa a Montali o è pronto a restare? Soltanto una volta chiariti questi dettagli, sarà possibile capire cosa serve davvero alla Roma per la prossima stagione. Difficile farlo oggi. Soprattutto, senza un allenatore con cui confrontarsi.
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