(Gazzetta dello Sport - F.Oddi) Un motivatore ancor prima che un tecnico, un allenatore di teste più che di piedi, tanto pallone e poca lavagna, attenzione prioritaria nella creazione del gruppo, cura dei rapporti umani e dei miglioramenti tecnici. È il ritratto del Montella allenatore fatto da chi ci ha lavorato.
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«Ci insegnava tecnica ed educazione»
(Gazzetta dello Sport – F.Oddi) Un motivatore ancor prima che un tecnico, un allenatore di teste più che di piedi, tanto pallone e poca lavagna, attenzione prioritaria nella creazione del gruppo, cura dei rapporti umani e dei miglioramenti...
A raccontare il suo ex tecnico è Pierfrancesco Stati, centrocampista della Vigor Perconti, lo scorso anno a Trigoria, titolare fisso dei '95 che con l'uomo del giorno in panchina arrivarono alla finale scudetto col Milan.
Identikit «Allenatore intelligente, che ha creato un gruppo molto forte, molto coeso. È stata la sua prima preoccupazione: è uno che parla molto, che spiega sempre le sue decisioni, una persona corretta e alla mano» . Giudizio importante, perché viene da un ragazzo che non è stato confermato dalla Roma, e che qualche motivo di rancore poteva averlo. «E invece no, anche perché tra i professionisti potrei rientrarci presto: ho fatto un paio di provini a Londra con il Fulham, la scorsa settimana con la Sampdoria, che ha un'opzione fino al 31 marzo, si sta informando anche il Siena. Nella decisione della Roma ha pesato il fatto che vivessi al pensionato, vitto e alloggio a carico loro: hanno mandato via anche l'altro centrocampista centrale, Musto, e il Napoli se lo è preso di corsa. Ma di Montella restano ricordi splendidi. Puntava molto sui miglioramenti tecnici, ci faceva vedere di persona come proteggere palla, appena poteva giocava la partitella con noi. Imprendibile? Dipende, se era in giornata: alcuni nostri difensori, Romagnoli e Di Gioacchino, possono raccontare di avergli tolto palla» .
Educazione Un altro aspetto importante «Era molto attento al lato comportamentale -continua Stati -: due miei compagni avevano risposto male ad un custode, e lui per qualche giorno li ha esclusi dagli allenamenti. Ci faceva cambiare spesso modulo, anche in corso di gara, la scelta era tra 4-2-3-1 e 4-3-3. Ma sul piano tattico, e sullo scouting dell'avversario, aveva un ruolo molto importante anche il suo vice, Daniele Russo» . E proprio Russo che Montella porterà con sè in prima squadra come suo collaboratore.
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